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sabato 4 ottobre 2025

L'intervista a Luigi Vicinanza «Noi modello per la Regione ui il campo largo funziona»

di Fiorangela d'Amora - Il Mattino

«Partiamo dall'analisi dei fatti e non dall'interpretazione dei sentimenti. Castellammare è modello centrale per la mappa geopolitica della Campania». Le prossime regionali saranno le prime elezioni vissute da sindaco e non da giornalista, e Luigi Vicinanza ha già mosso i primi passi politici accogliendo Piero De Luca alla sua prima uscita ufficiale da candidato alla segretaria del Pd campano (sabato la proclamazione), nei prossimi giorni aspetta Roberto Fico. «Viviamo un momento politico favorevole» commenta dalla sua stanza di Palazzo Farnese. Dalla storica dimora si intravede il lungomare oltre gli alberi, Napoli è difronte. Sindaco, De Luca jr subito a Castellammare cosa ha significato? «Oltre a farmi enormemente piacere è una visita che dimostra la nostra centralità nel panorama politico regionale. Ho accolto Piero De Luca qui in municipio l'otto settembre scorso e poi ha voluto vedere anche lui la nostra spiaggia e l'arenile. È rimasto colpito, posso dire che Castellammare è la dimostrazione concreta che anche la peggiore realtà si possa trasformare. Lo dico citando un caso come il Sarno dove non c'è affatto un merito mio ma della Regione Campania che ha lavorato in maniera costante e continua per dieci anni sul suo disinquinamento». Avete parlato di questo? «Sicuramente questo lavoro è aspetto cardine del programma che il centrosinistra può rivendicare come suo. Si tratta di un'opera che mette insieme una serie di elementi: la tutela dell'ambiente, il rilancio dell'economia, la prospettiva turistica, oltre a togliere spazi al degrado e ai poteri criminali».

I rapporti con Roberto Fico invece come sono? «Venne a sostenere la mia candidatura a maggio dello scorso anno e verrà anche a Castellammare prossimamente. Io c'ero quando presentò la sua candidatura a Foqus, ci stringemmo la mano». Castellammare è sempre stato un laboratorio politico e lo dimostra ancora oggi con la sua coalizione allargata che vedremo in scala anche alle regionali, eppure in questi giorni la dialettica politica è stata piuttosto accesa. «Stiamo portando avanti una serie di progettualità importantissime per la città, è un periodo favorevole si discute certo ma direi per fortuna». A differenza di altre discussioni stavolta anche persone a lei vicine hanno imposto un cambio di rotta e minacciato di uscire dalla maggioranza. «Non abbiamo perso per strada nessuno. È la dialettica della politica, ci scandalizziamo di Castellammare? A livello nazionale Meloni dice una cosa, Tajani dice un'altra e Salvini ne dice un'altra ancora e noi moderati stiamo zitti. E parlo di questioni strategiche anche per la scelta del candidato stiamo vedendo cosa sta avvenendo nel centro destra campano ma anche in Veneto o in Puglia. Ci preoccupiamo e ci scandalizziamo perché a Castellammare c'è discussione? Ben venga, guai a ridurre la politica ad una caserma di signor sì». Di fatto il rimpasto dopo le regionali mi sembra una certezza dopo tante discussioni. «Avrei dovuto fare la giunta politica già subito dopo la mia elezione ma non c'erano le condizioni così scelsi di creare una squadra tecnica per la ripartenza della città. È innegabile e sotto gli occhi di tutti che da un anno ci siano stati cambiamenti e progetti messi in campo, dopo le regionali ci sarà una discussione per la giunta politica, tutto alla luce del sole». Martedì in consiglio avete approvato il piano spiagge (Pad), dopo un confronto serrato. «Le discussioni erano proprio sul piano delle aree demaniali noto come piano spiagge che poi l'intera maggioranza ha approvato. Si tratta di un evento di grande rilievo, credo che solo un altro comune campano lo abbia approvato nei tempi». Già prima che lei fosse sindaco, Castellammare ha perso le sue acque, quanto tempo ci vorrà per rivederle sgorgare? «Ci vuole tempo, non posso dare una data ma posso dire che siamo a lavoro anche per questo». Intanto il parco delle Antiche Terme ha riaperto ma è stato un flop secondo molti, vista l'assenza di attività e servizi interni. «Aveva senso tenerlo chiuso così che l'erba alta fosse ricresciuta e il degrado si fosse riappropriato di quello che nei fatti è un parco? È una critica che non accetto, oltre 60 bambini del centro antico hanno partecipato gratuitamente alle attività all'interno, non credo che fosse stato meglio tenerli per strada». Ha inaugurato molti cantieri e anche progetti partiti da lontano come la scuola di Postiglione che rinasce dopo 20 anni. Qualche ex amministratore ha detto che lei si è preso il merito di progetti non suoi. «E perchè non le hanno completate loro? Un anno fa postiglione era un cantiere deserto. Non basta prendere i fondi ma bisogna avere la capacità di trasformarli in qualcosa di concreto. Noi lo stiamo facendo, abbiano 34 cantieri aperti in città. Castellammare oggi è una città in movimento e un modello politico e amministrativo».

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