Vico Equense - La politica locale si infiamma in penisola sorrentina, dove le recenti elezioni regionali in Campania hanno scoperchiato il vaso di Pandora delle alleanze trasversali. La maggioranza si è mostrata molto tiepida alla candidatura di Gennaro Cinque, e il suo sostegno si sta rivelando, giorno dopo giorno, un'illusione ottica. Il sogno dell'unanimità si è infranto contro gli "isolati distinguo" dei colleghi. "Pensavo fosse amore, invece era un calesse" (cit.). La frase del celebre film di Massimo Troisi condensa bene le speranze iniziali e poi la disillusione. Anzi, figure chiave dell'esecutivo sostengono attivamente candidati del centrosinistra, in netta controtendenza rispetto alla linea ufficiale della maggioranza, che è - fino a prova contraria - di centrodestra. Oggi a Meta, a salutare Roberto Fico, oltre ai consiglieri comunali di minoranza Giuseppe Alvino e Luigi Vanacore, c'era anche Andrea Buonocore, presidente del consiglio comunale di Vico Equense, eletto con i voti del centrodestra. Ma cosa c'è dietro? È un segnale di profonda spaccatura interna? Una mossa strategica? O semplicemente un politico che, al di là delle etichette, apprezza il lavoro (o le proposte) dell'altro? Sostenere candidati di schieramenti opposti alle elezioni regionali, pur facendo parte di una giunta di centrodestra, è un'azione che, sul piano della coerenza politica, appare difficile da giustificare. I detrattori sottolineano come tale comportamento mini la credibilità non solo dei singoli assessori, ma dell'intera amministrazione. La fiducia degli elettori, che hanno scelto la maggioranza di Giuseppe Aiello sulla base di un programma e di una chiara identità politica, rischia di essere tradita da queste manovre alquanto incomprensibili. L'assenza di una linea unitaria e la ricerca di visibilità personale o di posizioni di forza all'interno dei rispettivi partiti sembrano prevalere sulla stabilità e sulla coerenza dell'esecutivo. Mentre il sindaco Aiello tenta di mantenere salde le redini, la sensazione diffusa è che questi episodi di "franchi tiratori" politici possano avere ripercussioni negative sulla governabilità futura e sull'immagine della città. La politica, quella con la P maiuscola, richiederebbe scelte chiare e senza ambiguità, specialmente da chi ricopre ruoli istituzionali di responsabilità.

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