Torre Annunziata - Una sentenza storica, destinata a segnare un punto di non ritorno nella lotta ai crimini ambientali in Italia. Il Tribunale di Torre Annunziata, al termine di un processo durato tre anni e 37 udienze, ha inflitto condanne durissime – fino a sette anni di reclusione – ai responsabili di quello che è stato definito un vero e proprio "eccidio ambientale" lungo le coste della Penisola Sorrentina. Al centro dell'inchiesta, una vera e propria holding del malaffare attiva tra il 2016 e il 2020. Il sodalizio criminale, composto da circa venti persone, operava con modalità professionali tra Castellammare di Stabia, Vico Equense, Sorrento e Massa Lubrense. Non si trattava di pescatori isolati, ma di un’organizzazione gerarchica in grado di gestire l'intera filiera: dall'estrazione illegale alla commercializzazione di datteri di mare e vongole contaminate provenienti dalla foce del Sarno. Per la prima volta, la magistratura ha applicato con estremo rigore le norme sui delitti ambientali per la pesca di frodo. 7 anni di carcere per il capo e promotore dell’organizzazione. Pene comprese tra i 5 e i 6 anni e 10 mesi per gli altri membri del gruppo. Un solo imputato è stato assolto per insufficienza di prove. Oltre alla detenzione, il Tribunale ha disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni in favore dei Ministeri dell'Ambiente e dell'Agricoltura, nonché dell’associazione Marevivo, schierata in prima linea come parte civile. Il bilancio tecnico-scientifico presentato dalla Procura, guidata da Nunzio Fragliasso, descrive uno scenario apocalittico. Per estrarre i datteri di mare, i subacquei hanno frantumato con martelli e picconi oltre sei chilometri di costa calcarea, da Punta Campanella a Marina di Puolo. Il risultato è una "desertificazione" di aree ad altissima biodiversità, molte delle quali protette dall'Area Marina di Punta Campanella.
Gli esperti hanno accertato la distruzione totale delle comunità bentoniche e alterazioni irreversibili dell'ecosistema: ferite che la natura impiegherà decenni, se non secoli, a rimarginare. L'inchiesta non ha riguardato solo i datteri. L'organizzazione immetteva sul mercato anche quintali di vongole veraci di Rovigliano, pescate in acque pesantemente inquinate alla foce del fiume Sarno. Un traffico che, oltre a distruggere l'ambiente, metteva a serio rischio la salute pubblica dei consumatori ignari. Con questa sentenza, ratificata a ridosso del Natale 2025, si chiude un capitolo buio per la Penisola Sorrentina. La decisione del Tribunale non è solo una punizione per i colpevoli, ma un monito severo: il mare e le sue scogliere non sono una risorsa da saccheggiare, ma un patrimonio protetto da leggi che, finalmente, mostrano il loro volto più severo.

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