LA VIABILITÀ
di Antonino Siniscalchi - Il Mattino
Sorrento - Da dieci giorni la chiusura del Nastro Verde sta paralizzando la mobilità tra Sorrento e Sant'Agata sui due Golfi, aggravando una situazione già fragile sulle strade della costiera e trasformando ogni spostamento in un percorso a ostacoli. Lo stop al traffico al km 31,100 della statale 145 Sorrentina, disposto dopo il dissesto provocato dal maltempo del 22 novembre scorso, continua a creare disagi pesanti a residenti, lavoratori e soprattutto a famiglie con bambini. Nel tratto compreso tra Priora e le porte di Sant'Agata, i flussi quotidiani sono stati completamente stravolti: chi deve raggiungere le scuole, gli uffici o i servizi essenziali è costretto a deviazioni lunghe e impervie, attraverso il Nastro Azzurro o Massa Lubrense oppure a lasciare l'auto in punti accessibili e percorrere a piedi ripidi vicoletti, spesso scivolosi e poco sicuri. I residenti lamentano situazioni al limite: bambini trascinati lungo salite e discese fangose, corse per raggiungere il pulmino scolastico e un costante senso di abbandono. «Siamo isolati, senza alternative reali» raccontano.
LA POLEMICA
L'Anas, attraverso una nota, ribadisce la necessità che siano i proprietari del terreno sovrastante a eseguire la bonifica, richiamandosi alle relazioni tecniche successive al dissesto in cui viene evidenziata la mancata regimentazione idraulica ritenuta una concausa della frana. Una posizione che suscita perplessità: il versante interessato dal dissesto ospita gabbionate installate dall'Anas negli anni Sessanta, oggi degradate e maltenute, opere pubbliche che avrebbero avuto un ruolo determinante nel cedimento. Una ordinanza del commissario prefettizio del Comune di Sorrento intima ai proprietari del sito di eseguire le opere di bonifica e all'Anas di attuare le iniziative successive per il ripristino della viabilità. L'ipotesi più concreta, nell'attesa dell'intervento dei privati, è l'adozione di una soluzione provvisoria con senso unico alternato, ancora tutta da valutare sotto il profilo della sicurezza. Intanto, il fronte della frana continua a destare preoccupazione: piccoli cedimenti, acqua che filtra, terreno instabile. La tensione cresce tra i residenti, che chiedono interventi rapidi e coordinati, denunciando ritardi, rimpalli di responsabilità e una gestione percepita come approssimativa. In un territorio dove ogni collegamento è vitale, la chiusura del Nastro Verde non è solo un disagio: è un blocco che incide sulla vita quotidiana, sull'economia locale e sulla sicurezza di centinaia di famiglie.

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