di Donato Aiello Presidente Proloco Vico Equense Donato Aiello
Vico Equense - L'estate 2025 ha segnato un risultato storico: l'Italia ha registrato 223 milioni di pernottamenti tra giugno e agosto, battendo Francia e Spagna secondo Eurostat. Il turismo straniero è esploso con un +5% rispetto al 2024. Un trionfo che ha toccato anche la Penisola Sorrentina: Sorrento ha superato i 3 milioni di presenze, con l'86,4% di turisti stranieri. Numeri da capogiro. E Vico Equense? Anche noi partecipiamo al banchetto, con i nostri 20 hotel e 500 B&B che ospitano turisti americani, tedeschi e inglesi affascinati dal Provolone del Monaco e dalla pizza al metro. Ecco il dato che fa male: secondo la Regione Campania, il 77% delle presenze turistiche si concentra tra giugno e settembre. Tradotto: le nostre strutture ricettive lavorano a pieno regime solo in estate, mentre da ottobre ad aprile i 6.000 posti letto di Vico restano quasi vuoti. Le conseguenze? Hotel e B&B che faticano a coprire i costi fissi annuali. Lavoratori stagionali invece di dipendenti stabili. Ristoranti che chiudono fuori stagione. Un'economia locale che respira solo 4 mesi l'anno. Noi non siamo solo mare. Abbiamo il Provolone del Monaco DOP, le stelle Michelin, le Terme dello Scrajo (che potrebbero lavorare 12 mesi), il Monte Faito per trekking e natura, l'Università della Pizza. Destinazioni, con patrimoni enogastronomici simili ai nostri, hanno hotel pieni anche a novembre. Noi? Chiudiamo baracca dopo settembre. Non servono miracoli, servono pacchetti turistici intelligenti per i mesi "morti". In autunno e primavera: weekend enogastronomici con visite ai caseifici del Provolone + cena stellata + terme. In inverno: pacchetti wellness con terme + spa + ristoranti gourmet, per turismo del benessere. Da marzo a maggio: trekking sui Monti Lattari + degustazioni + cooking class, per turismo natura ed esperienziale. Tutte cose che già abbiamo. Basta organizzarle, impacchettarle e venderle con una comunicazione professionale verso i mercati giusti. Gli eventi natalizi da soli non bastano.
Serve una strategia continuativa, che valorizzi le nostre eccellenze enogastronomiche e naturalistiche tutto l'anno, non solo a dicembre. Il problema vero? Manca una regia coordinata. I caseifici lavorano tutto l'anno ma nessuno li inserisce in pacchetti turistici autunnali. Le terme ci sono ma non vengono promosse come destinazione wellness invernale. I ristoranti stellati operano 12 mesi ma i turisti arrivano solo d'estate. Serve una DMO (Destination Management Organization) che coordini Vico Equense con gli altri comuni della Penisola, crei pacchetti vendibili tutto l'anno, e li promuova dove serve. I dati Eurostat dicono che l'Italia è una potenza turistica europea. Vico Equense ha tutto per esserlo 12 mesi l'anno: Provolone del Monaco, stelle Michelin, terme, montagna, mare, storia. Ma se continuiamo a ragionare solo come località balneare, resteremo la bella addormentata che si sveglia solo in estate. Con hotel vuoti da ottobre a maggio, lavoratori precari, e un mare di opportunità economiche lasciate sul tavolo
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