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domenica 7 dicembre 2025
Vico Equense: scadenze mancate e nessuna spiegazione sul Piano Attuativo del Demanio
A Vico Equense, la questione del Piano Attuativo del Demanio (PAD) si è trasformata in un vero e proprio caso politico, alimentato da ritardi, scadenze mancate e dall'assenza di un confronto trasparente tra l'amministrazione comunale e la cittadinanza, inclusi gli operatori del settore balneare. La Regione Campania ha fornito un quadro di riferimento con il suo Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo (PUAD), approvato nel 2024, che delega ai Comuni la redazione dei piani attuativi locali (PAD). L'obiettivo è definire l'equilibrio tra spiagge libere, spiagge attrezzate e concessioni, in vista delle future gare imposte dalla Direttiva Bolkestein, la cui scadenza nazionale è fissata a settembre 2027. Il 10 ottobre 2025 è scaduta l’ultima proroga per approvare il PAD, il Comune di Vico Equense ha mancato questa scadenza, lasciando la pianificazione del suo litorale in un limbo normativo. Il punto focale della polemica politica locale è proprio la gestione della vicenda da parte dell'amministrazione. L'opposizione lamenta l'assoluta assenza di un percorso partecipativo. Non risultano, infatti, confronti pubblici, assemblee o presentazioni ufficiali dello stato dell'arte del piano.
La critica mossa è che un atto di tale importanza strategica per il futuro turistico ed economico di Vico Equense venga gestito nelle "segrete stanze" del municipio, senza informare chi vive e lavora sul territorio. Questa mancanza di comunicazione alimenta la sfiducia e il sospetto che le decisioni possano favorire interessi specifici a discapito della collettività o della tutela ambientale. L'inerzia non è priva di conseguenze. Un Comune inadempiente rischia il commissariamento da parte della Regione per la redazione del piano, perdendo autonomia decisionale su un bene prezioso come la costa.
La politica locale si trova quindi di fronte a un bivio. L'amministrazione Aiello deve accelerare i tempi e, soprattutto, aprire un canale di dialogo trasparente con la città, fornendo spiegazioni chiare sullo stato di avanzamento del PAD e sulle scelte che si intendono operare. L'opposizione ha buon gioco nel sottolineare l'opacità e i ritardi, cavalcando il malcontento degli operatori balneari e dei cittadini che chiedono certezze per il futuro. In conclusione, a Vico Equense, il PAD non è solo un documento tecnico-amministrativo, ma un'urgente questione politica che richiede chiarezza e partecipazione, finora latitanti.

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