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mercoledì 12 dicembre 2007

Iannuzzi: "Innoviamo la gestione del potere"

Caro direttore, partecipo volentieri al dibattito aperto dal Corriere del Mezzogiorno in continuazione del confronto pubblico tenuto con la collega Mara Carfagna nei giorni scorsi a Mercato San Severino, in occasione della presentazione del suo libro. Ritengo prioritario aprire un confronto di merito sui temi concreti, alla luce del sole, bandendo slogan, messaggi preconfezionati, e toni inutilmente urlati e poco rispettosi degli interlocutori: un confronto, invece, sereno e serrato, civile e ragionato. Un confronto che è mancato, visto che il centrodestra non ha saputo costruire in Campania una proposta politica e culturale di governo alternativa al centrosinistra. Non penso che la Campania sia all'anno zero e che in questi anni non siano stati compiuti passi in avanti. Sono stati raggiunti dal Governo regionale risultati di qualità, punti di eccellenza: così nei trasporti e nelle infrastrutture, nella logistica, nella ricerca e nella innovazione alle imprese, nelle regole sui lavori pubblici, nella recente legge sul riordino degli incentivi. Ho detto e confermo, tuttavia, senza imbarazzo o titubanza, che rimangono sul tappeto questioni importanti e non risolte sulle quali occorre realizzare una forte innovazione, un deciso salto di qualità, una netta accelerazione, senza rinvii o ritardi. Vale per la creazione di un ciclo completo e industriale di trattamento dei rifiuti, fondato sul principio di provincializzazione; vale per l'utilizzo virtuoso dei fondi europei 2007-2013 da concentrare in grandi priorità e in progettazioni di vasto respiro senza dispersione in mille rivoli e chiamando ad una vera e propria assunzione di responsabilità amministratori regionali e locali; vale per un modello di esercizio del potere in Campania, nel quale la Regione legifera e programma, i Comuni assolvono compiti di gestione ed amministrazione specifica; vale per la necessaria opera di riduzione, razionalizzazione e accorpamento della rete di società miste operanti a livello regionale e locale. E occorre, poi, affermare nei comportamenti e nelle decisioni delle istituzioni e della politica uno stile di sobrietà, di essenzialità, di rigore estremo, sforzandosi anche di valorizzare l'impegno attivo di chi è portatore di una propria professionalità. Su questo terreno apriamo un dibattito franco ed appassionato, ponendo al centro progetti ed impegni. È su questo terreno che intendo lavorare come segretario regionale del Pd. È su questo terreno che il Partito democratico deve affermare il suo ruolo e la sua azione, consapevole che occorre coniugare maggiore efficienza dei Comuni da noi guidati con una competizione, virtuosa e tutta dentro il territorio e la pubblica opinione, della futura leadership da costruire in Regione e a Napoli. (Corriere del Mezzogiorno)
* Segretario regionale Pd

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