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mercoledì 5 dicembre 2007
Il P.M.: in Regione professionisti delle mazzette
Regione Campania - «Un meccanismo corale e ben oliato, che induce la vittima in uno stato di soggezione». Così il pm Francesco Curcio definisce il sistema di presunte mazzette che vede indagati quattro dirigenti della Regione. «Un sistema di esazione delle tangenti che non appare isolato e improvvisato», aggiunge il pm del pool mani pulite. Nell’inchiesta sono ai domiciliari Andrea Fogliamanzillo, Costanzo Barile, Antonio Riccardo e Camillo D’Ambra, tutti accusati di aver imposto una tangente da 20mila euro in cambio del nulla osta in un finanziamento di 800mila. Aggiunge il pm: «Le modalità professionali con cui si è consumato il delitto, fanno ritenere che lo stesso si inserisca in un quadro criminoso più ampio. Gli indagati hanno spiegato ci sono altri funzionari coinvolti, e vi è prova certa dell’esistenza di un altro complice». Il pm chiede gli arresti in cella, unico rimedio in attesa di una «futuribile condanna»: «Una volta ai domiciliari, attraverso un semplice cellulare non intestato, gli indagati potrebbero prendere contatti, inquinare le prove, anche con i complici correi nei loro stessi uffici».
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