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lunedì 17 dicembre 2007

Un oggetto che racchiude e promuove prodotti tipici della Costiera sorrentina.

Vico Equense - Buono, bello ed utile. Sorte migliore non poteva toccare al tradizionale cesto natalizio che in Costiera nella versione 2007 si trasforma in oggetto di arredamento utilizzato per promuovere sia i prodotti tipici locali sia le bellezze artistiche e naturalistiche di Sorrento e dintorni. «Quest'anno al posto del classico foglio di plastica trasparente abbiamo utilizzato confezioni diverse che valorizzano sia il contenuto dell'omaggio natalizio sia il contenitore che spesso è un vero e proprio oggetto di design o di artigianato artistico», conferma Salvatore De Gennaro di una delle botteghe del gusto di Seiano dalla quale ogni anno partono decine di cesti destinati ai nomi più importanti dell'imprenditoria e della politica nazionale. Bello da vedere, dunque, ma anche utile per far conoscere il patrimonio locale. Ecco spiegata l'idea lanciata quest'anno invece da una di Vico Equense gelateria divenuta punto di riferimento per i buongustai, di corredare i cesti con cartoline e pubblicazioni aventi per soggetto gli scorci più significativi di Vico. «È un progetto che abbiamo portato avanti con il Museo mineralogico e riteniamo sia una felice espressione della collaborazione tra enti pubblici ed imprenditori per valorizzare il patrimonio culturale locale», spiega Liberato Cuomo. Soddisfatta la vista ed assolta la funzione promozionale, cosa resta delle golosità racchiuse nel cesto? La tendenza di quest'anno è tutta incentrata sul binomio costituito da formaggi tipici e conserve artigianali con qualche interessante variazione sul tema. «Nelle confezioni saranno presenti ad esempio un caffè tostato a legna in una torrefazione storica della Penisola Sorrentina, come anche le pratiche fiaschelle, una sorta di provoloni moderatamente stagionati e di dimensioni meno impegnative rispetto ai formati classici», aggiungono dal negozio di Seiano. Non mancheranno, naturalmente, fichi secchi, miele, confetture e torroni che rappresentano il corollario dolce di ogni cesto degno di tale nome. Unica presenza extra nazionale nei cesti «made in Sorrento» sarà la bottiglia di bollicine, rigorosamente francesi e possibilmente di piccole maison ancora poco conosciute. Il legame con la produzione agricola del territorio torna nelle conserve di verdure ed ortaggi che costituiscono l'immancabile contorno dei pranzi e delle cene dei giorni di festa. Si tratta di ricette che arrivano direttamente dalla tradizione contadina come le melanzane ed i cavoli sottolio, presentate in vasi di vetro adatti al trasporto ed alla conservazione. Tra le realizzazioni c’è, ad esempio, una confettura di castagne del Faito e un torrone morbido con noci ed agrumi della penisola Sorrentina. (Francesco Aiello il Mattino)

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