L'UDEUR alle elezioni del 2006 ha raccolto l'1,4% sia alla Camera sia al Senato (rispettivamente 534 mila e 477 mila voti), confermandosi come un partito poco più che regionalista, visto che riesce a superare l'1% solo dal Lazio in giù. Non supera, pertanto, lo sbarramento nazionale del 2% previsto alla Camera, ma partecipa comunque alla ripartizione dei seggi in qualità di "miglior perdente" (lista che ha raccolto il maggiore risultato al di sotto dello sbarramento), secondo la norma prevista dalla legge elettorale appena entrata in vigore. Elegge così 14 deputati, grazie anche ai deputati candidati per "diritto di tribuna" nelle liste dell'Ulivo. Al Senato supera lo sbarramento regionale del 3% solo in Campania, Basilicata e Calabria e si verificano le condizioni per l'assegnazione di due seggi in Campania ed uno in Calabria. Lo stesso Mastella, finora deputato, viene eletto al Senato.
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giovedì 24 gennaio 2008
«Io non sfuggo»
"Sono qui perchè ogni crisi deve essere affrontata a viso aperto e non nei corridoi". “Sono qui perchè non si fugge davanti al giudizio di chi rappresenta il nostro popolo”. Così il presidente del Consiglio Romano Prodi al Senato. E’ stata la giornata della tragedia greca dell’Udeur: prima gli insulti, l'aggressione e l’espulsione, con tanto di sputi, da parte del capogruppo dell'Udeur Barbato. La “vittima” è il senatore Udeur Nuccio Cusumano che ha osato dichiarare il suo sì al voto di fiducia al Governo. L’intervento dell’ex Guardasigilli a Palazzo Madama è tutto un crescendo di pathos: recita una poesia di Neruda, tutto per dire, alla fine che voterà no alla fiducia a Prodi. Il Senato ha negato la fiducia al governo Prodi con 156 sì, 161 no e un astenuto. Tre senatori (Pallaro, Pininfarina e Andreotti) non hanno partecipato alla votazione. Domenico Fisichella e Willer Bordon erano risultati assenti alla prima chiama per il voto di fiducia al Governo Prodi. Al secondo appello, invece, hanno votato e Fisichella ha detto no, tra gli applausi del centrodestra, mentre Bordon ha votato a favore del Governo. “Ora occorre evitare elezioni anticipate che precipiterebbero il paese in una situazione di crisi drammatica” dice Walter Veltroni. Il leader del Pd dice di affidarsi ora alla saggezza del Capo dello Stato e aggiunge che la decisione di Prodi di portare in Parlamento la crisi aperta dall'Udeur ha permesso al Paese di “vedere chi è stato coerente con il voto degli elettori”. Anche per il capogruppo Pd al Senato Finocchiaro sarebbe “un grave danno tornare a votare con questa legge”.
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