Sorrento - Il parcheggio Correale resta sotto sequestro, almeno fino a quando il tecnico nominato dal pm non avrà concluso i rilievi. Il gip Dario Gallo del tribunale di Torre Annunziata, dunque, ha rigettato, con un’ordinanza emessa ieri, l’istanza di dissequestro presentata per conto del Comune di Sorrento dall’avvocato Angelo Armano lo scorso 7 dicembre. Il giudice per le indagini preliminari, in sostanza, ha ritenuto che permanesse «la necessità di mantenere il sequestro a fini di prova» in quanto «è in corso di esecuzione la consulenza tecnica disposta dal pm in data 10 ottobre 2007, avente ad oggetto l’accertamento della resistenza e qualità del calcestruzzo utilizzato nel parcheggio in corso di realizzazione in relazione alla sua conformità ai requisiti di progetto e a quanto prescritto dalla normativa vigente». Quindi, come già evidenziato dal pm Stefania Didona cui è affidata l’inchiesta, «permane lo stato di necessità di evitare, quanto meno durante l’espletamento delle indagini tecniche demandate al consulente, qualsiasi alterazione dello stato dei luoghi e della consistenza delle opere eseguite». (Tratto dal Mattino) 
venerdì 25 gennaio 2008
Parcheggio Correale rimane sotto sequesto
Sorrento - Il parcheggio Correale resta sotto sequestro, almeno fino a quando il tecnico nominato dal pm non avrà concluso i rilievi. Il gip Dario Gallo del tribunale di Torre Annunziata, dunque, ha rigettato, con un’ordinanza emessa ieri, l’istanza di dissequestro presentata per conto del Comune di Sorrento dall’avvocato Angelo Armano lo scorso 7 dicembre. Il giudice per le indagini preliminari, in sostanza, ha ritenuto che permanesse «la necessità di mantenere il sequestro a fini di prova» in quanto «è in corso di esecuzione la consulenza tecnica disposta dal pm in data 10 ottobre 2007, avente ad oggetto l’accertamento della resistenza e qualità del calcestruzzo utilizzato nel parcheggio in corso di realizzazione in relazione alla sua conformità ai requisiti di progetto e a quanto prescritto dalla normativa vigente». Quindi, come già evidenziato dal pm Stefania Didona cui è affidata l’inchiesta, «permane lo stato di necessità di evitare, quanto meno durante l’espletamento delle indagini tecniche demandate al consulente, qualsiasi alterazione dello stato dei luoghi e della consistenza delle opere eseguite». (Tratto dal Mattino)
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