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lunedì 18 febbraio 2008

Il Tar annulla la gara

Massa Lubrense - Illegittimo l’appalto per la gestione dei parcheggi pubblici a pagamento con parcometri e servizio di parck-card assicurato dagli ausiliari del traffico. Lo ha stabilito il Tar accogliendo il ricorso proposto contro il comune di Massa Lubrense e la Maggioli Tributi spa, assegnataria della gara d’appalto svoltasi nel giugno scorso, dall’Aipa (Agenzia italiana per le pubbliche amministrazioni), mandataria della costituenda Associazione temporanea d’imprese con la mandante Terra delle Sirene, la società che a Massa Lubrense gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Nel suo provvedimento il Tar ha riconosciuto che il Comune non aveva rispettato alcune importanti norme in materia di appalto con l’assegnazione della gara per la gestione di 800 posti- auto per la sosta oraria a pagamento su suoli pubblici: in particolare la magistratura amministrativa regionale della Campania ha riscontrato che nell’espletamento delle operazioni di gara il Comune non aveva comunicato né all’Aipa né alla società Terra delle Sirene le date per l’apertura dei plichi delle offerte (13 giugno 2007) e per l’assegnazione dell’appalto aggiudicato alla Maggioli (15 giugno 2007). Inoltre l’amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Leone Gargiulo, contrariamente a quanto affermato nel disciplinare della gara, non aveva provveduto a dare alle sue decisioni la dovuta pubblicità degli atti che non poteva racchiudersi nella sola affissione all’albo pretorio del Comune «…non trattandosi d’uno strumento di comunicazione individuale e “diretta”, necessaria invece secondo l’ex articolo 77 del decreto legislativo 136 del 2006». L’appalto, della durata di cinque anni, oltre all’assunzione a proprio carico di 7 ausiliari del traffico, in gran parte già in servizio presso il comune di Massa Lubrense, prevedeva per la Maggioli, per il primo anno, l’erogazione d’un compenso all’ente comunale di 150 mila euro e per il proseguo la somma di 200 mila euro per ciascun anno. (Gennaro Pappalardo il Mattino)

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