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domenica 17 febbraio 2008
La denuncia del Wwf
Vico Equense - Doveva essere un esempio per le nuove generazioni e per l’attenzione alla salvaguardia ambientale, ma la pineta di 500 alberelli piantati a fine marzo dello scorso anno sulle pendici del Faito è tutta seccata, vanificando il pur lodevole impegno dell’amministrazione comunale. La denuncia è del Wwf penisola sorrentina: «Il Comune di Vico Equense, ha meritoriamente deciso di sfruttare i finanziamenti regionali per gli alberi, ma la poco oculata organizzazione dell’operazione ha prodotto solo effetti negativi - rileva Claudio d’Esposito, responsabile del settore flora del Wwf penisola sorrentina - il bosco ricreato su un versante del monte Faito in località Bosco Casoni, non ha resistito alle temperature e alla siccità estiva». La notizia è stata comunicata dagli ecologisti alle autorità comunali, alla Comunità Montana penisola sorrentina, al corpo forestale di Castellammare e all’assessore regionale Andrea Cozzolino. Gli ambientalisti riconoscono che nell’area stabiese-sorrentina il Comune di Vico Equense è ai primi posti nell’ottemperanza della legge «un albero per bambino» mentre oltre una decina di enti locali sono a oggi manchevoli. L’amministrazione vicana aveva anche organizzato il 27 marzo una manifestazione con scolaresche, autorità civili e religiose. Una festa con ogni albero piantato individuato mediante una targhetta riportante il nome e l’anno di nascita per i bambini nati o adottati nel biennio 1999-2000. Il tutto per un contributo regionale di circa seimila euro. Quali le cause del fallimento? Il Wwf ne individua molteplici. Tra esse la scelta della specie di pianta che per legge dev’essere adatta alla fascia vegetazionale del sito. Contestata anche la natura resinosa del Pino d’Aleppo, sconsigliabile – secondo gli ambientalisti - anche perché facilmente infiammabile per la sua natura resinosa. Altra scelta infelice evidenziata è il periodo di piantumazione, ormai troppo avanzato verso l’estate. Ora con il suo esposto il Wwf ha chiesto di individuare eventuali responsabilità: «Si deve rimediare con solerzia al fallimento dell’operazione – conclude Claudio d’Esposito - prevedendo sin da oggi il reimpianto di tutti gli alberi morti avendo, stavolta, l’accortenza di mettere le piante giuste al posto giusto e nel periodo più idoneo». (Umberto Celentano il Mattino)
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