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mercoledì 20 febbraio 2008
Vozza e il Pd vanno verso il divorzio
Castellammare di Stabia - Cresce la tensione nella maggioranza di centrosinistra tra il sindaco Salvatore Vozza e il Partito Democratico. È ormai critico il rapporto tra gli esponenti della coalizione che dal 2005 amministra la città delle acque. Dopo le contestazioni in merito ad alcune delibere urbanistiche, adesso l’attenzione è interamente puntata sulla rottura del rapporto di fiducia tra il primo cittadino e tre esponenti della giunta in quota al Pd, Gaetano Cimmino, Rosario Cuomo e Annapaola Mormone. Una revoca di incarico che ha aperto un nuovo fronte di discussioni, degenerato poi in duri contrasti con Vozza e all’interno dello stesso partito. «La scelta del sindaco di revocare l’incarico a tre assessori è legittima – spiega Ciro Cacciola (foto), coordinatore provinciale del Pd –. Certo non l’abbiamo avallata, ma è chiaro che non la contestiamo, siamo rispettosi dell’autonomia del sindaco in queste scelte». Revocati gli incarichi, il Pd ha quindi disposto il ritiro anche degli altri due delegati, Nicola Corrado e Paolo Pisciotta, al fine di ricompattare la squadra e avviare una discussione tra gli esponenti locali sul programma politico, per poi rientrare nell’esecutivo con una rinnovata squadra di assessori. Ulteriori dimissioni che però stavolta non sono state accolte positivamente dal sindaco, oltretutto costretto a governare con una giunta dimezzata. «Siamo interessati innanzitutto a risolvere le questioni nel merito e a superare tutti i problemi che si erano creati al seguito di una discussione programmatica interna al Pd – aggiunge Cacciola – crediamo che bisogna approvare tutti gli atti che consentono di produrre sviluppo per la città, per un rilancio in termini economico e produttivi. Ma la vicenda della giunta non è una questione che abbiamo posto noi, ci troviamo di fronte a un atto voluto dal sindaco su cui intendiamo operare una valutazione politica nella nostra piena autonomia». (estratto dal Mattino)
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