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lunedì 17 marzo 2008

Pd, si dimette Irace

Castellammare di Stabia - «Risolta l’impasse della verifica programmatica ritengo di aver concluso il mio mandato a coordinatore cittadino. Adesso la delegazione di assessori può rientrare nell’esecutivo di palazzo Farnese». Con questa motivazione ieri pomeriggio, a meno di dieci giorni dall’affidamento dell’incarico, il neosegretario cittadino del Pd Alberto Irace ha rassegnato le dimissioni. Un allontanamento improvviso dal vertice cittadino del partito, annunciato ieri pomeriggio al termine dell’incontro bilaterale, tra Pd e il primo cittadino Salvatore Vozza, convocato per discutere sulle ultime fasi della verifica programmatica che verrà affrontata oggi alle 16 in Consiglio comunale. Un confronto finale sulla crisi, tra consiglieri di maggioranza e opposizione già rinviato tre volte negli ultimi mesi, su problematiche che stanno attanagliando l’amministrazione comunale dallo scorso luglio. Da quando tre dei cinque assessori in quota Pd (Gaetano Cimmino, Rosario Cuomo e Annapaola Mormone) hanno contestato la delibera per la variante ai lavori a terra a Marina di Stabia. Una lacerazione dei rapporti incrementata da ulteriori polemiche sorte nel merito di altre delibere in materia urbanistica. Una crisi lunga oltre otto mesi, durante la quale le forze politiche di maggioranza si sono incontrate nel tentativo di risanare i rapporti e lavorare alla modifica del piano programmatico adottato dalla coalizione targata Vozza nel 2005. «Finalmente dopo lunghi mesi di discussioni tra gli esponenti dei partiti di maggioranza – spiega Irace – assieme al sindaco Vozza siamo riusciti a trovare la giusta intesa programmatica. Ormai la crisi è superata, l’amministrazione può continuare a lavorare per la crescita della città». Un risultato che dovrebbe riassestare gli equilibri tra le forze politiche della maggioranza di centrosinistra, che ha indotto il neosegretario a rassegnare le dimissioni. «Sono stato eletto quando non ero neanche a Castellammare e sono lusingato per la fiducia accordatami dai compagni di partito – aggiunge –, ma impegni di lavoro non mi consentono di seguire con costanza le vicende politiche cittadine. Ecco perché ora ho scelto di affidare ad un coordinamento locale le redini del partito». Ma se la questione programmatica sembra risolta, resta ancora da chiarire la crisi politica. Infatti, come già confermato nei giorni scorsi, il primo cittadino non sembra intenzionato a riaffidare le deleghe ai tre assessori dissidenti. «È venuto meno un rapporto di fiducia», ha più volte sottolineato Vozza, che adesso preferisce non commentare le dimissioni di Irace. «Non sapevo nulla di queste dimissioni – conclude – tantomeno conosco le ragioni. Sulla verifica e sulle scelte da fare, invece, parlerò in Consiglio comunale». (Ciro Saccardi il Mattino)

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