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martedì 4 marzo 2008

Viaggio nella spazzatura campana

L’idea di questo viaggio mi è balenata durante la presentazione del libro Gomorra di Roberto Saviano alla rassegna letteraria Libri d…amare, che si tiene a Lacco Ameno nei mesi estivi. Rimasi in particolare colpito da un capitolo che esaminava il business dello smaltimento dei rifiuti tossici in Campania ad opera della camorra, complici le istituzioni. Sembravano novità assolute, poi, navigando su internet, potetti constatare che non vi era niente di inedito, come chiunque può accertarsi consultando la bibliografia, senza nulla togliere all’incredibilità degli episodi raccontati. Naturalmente ero già al corrente che lo smaltimento della spazzatura in Italia, ma soprattutto in Campania, ha assunto negli ultimi anni proporzioni tali da diventare un problema molto grave, fonte di preoccupazione sociale, ecologica e sanitaria. Avevo seguito sulla stampa l’interminabile diatriba sulla costruzione del termovalorizzatore di Acerra e decine di volte, come un qualsiasi cittadino, avevo dovuto fare i conti con cumuli di immondizia agli angoli delle strade, sempre più minacciosi e puteolenti. Mi ero chiesto come mai nessun quotidiano, al di là della cronaca asettica degli avvenimenti, avesse ritenuto di farsi promotore di una grande inchiesta per rendere nota ai cittadini la verità sulla complessa vicenda. Purtroppo da noi i cittadini sono ancora ritenuti sudditi da tenere all’oscuro delle beghe di potere; meno sanno, meglio è. Fui colpito dall’enormità delle cose narrate: residui nucleari, fusti tossici provenienti da mezza Europa, incendio criminale delle discariche, addirittura scheletri umani e teschi in libera uscita nelle campagne. Decisi allora di intraprendere un lungo viaggio nel pianeta monnezza alla ricerca della verità, prima perché bramavo raggiungerla e poi per poterla comunicare agli altri, ai sudditi…, che solo al momento del voto possono, se vogliono, divenire cittadini. Ho navigato giorni e giorni su Internet scaricando centinaia di notizie, ho consultato gli atti già depositati delle inchieste giudiziarie, ho fatto tesoro dell’archivio telematico dei Carabinieri ed intervistato decine di politici, imprenditori, studiosi del problema, abitanti delle zone interessate. Credevo di incontrare ostacoli e reticenze, viceversa nessuno degli interlocutori si è sottratto al confronto, anche se i più importanti hanno imposto di confidarsi a quattro occhi, anzi a quattro orecchie, perchè le cose riferite erano scottanti. Ho inteso concludere proponendo, nell’ultimo capitolo, un modello di trattamento dei rifiuti esemplare, che possa essere adottato a Napoli, come al Cairo o a Tokyo, a Milano come a Città del Messico, un cambiamento rivoluzionario necessario ed improcrastinabile davanti ad un mondo dominato da un capitalismo spietato ed un consumismo suicida, che in pochi anni si avvia a divorare tutte le risorse naturali e a divenire una pattumiera planetaria. Il viaggio è finito e credo, per quanto possibile, di aver raggiunto la verità. Nel libro la trasferisco a tutti i lettori, sperando che sappiano farne buon uso. (Achille della Ragione)

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