Tace sull'inchiesta, ma il giorno prima del ritorno di Silvio Berlusconi a Napoli, il governatore affronta l'emergenza rifiuti dal punto di vista politico. Il diario quotidiano di
Antonio Bassolino è destinato stavolta soprattutto a colleghi di partito e alleati in Parlamento cui è affidata la conversione in legge del decreto. «È decisivo», scrive, «che l'impostazione del decreto non venga stravolta. Bisogna evitare di cancellare o di sminuire la novità più forti: creare le condizioni necessarie per realizzare concretamente le decisioni prese dal commissariato e dal governo». Parole che, non essendoci più la sinistra in Parlamento, paiono indirizzate al ministro-ombra Realacci, critico su parti del decreto. «In tutti questi anni le decisioni non sono mancate. La linea da seguire è stata ribadita più volte». dice ancora il governatore. «Il problema è sempre stato quello di dare attuazione operativa alle decisioni. È fondamentale che non si ripeta quanto accaduto in passato, l'ultima volta con il decreto varato dal governo Prodi nel maggio scorso che uscì dalla conversione in legge depotenziato». Elogia poi l'editoriale di Ernesto Galli della Loggia pubblicato ieri sul Corsera. Un modo per affrancarsi dal partito della spesa pubblica? È vero, scrive, che «per il Mezzogiorno il problema non è tanto - o non solo - di risorse ma che “contano forse anche di più la correttezza e la capacità amministrativa, la cultura civica, il senso della legalità e dello Stato, lo spirito d'iniziativa”. Questa consapevolezza è stata la molla fondamentale della mia esperienza da sindaco di Napoli prima, e da presidente della Regione poi. Il problema serio, a mio avviso, è che il nuovo spirito civico che a Napoli si è fatto sentire negli anni '90 non si è incontrato con un nuovo sviluppo economico». Quindi più Stato «per far prevalere su tutto gli interessi della collettività».
(Simona Brandolini da il Corriere del Mezzogiorno)
Napolionline - la citta vista da dentro - venerdì 30 maggio 2008
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.