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martedì 3 giugno 2008
Due capigruppo per il Pd
Castellammare di Stabia - “In questo Partito Democratico c’è un’aria di vera ‘anarchia’: noi disconosciamo il capogruppo e chiediamo ai vertici un tavolo con le ‘vere’ persone che debbono traghettare il Pd”. Ad affermarlo è stato Gino Tommasino, consigliere comunale del Partito Democratico. A questo punto verrebbe naturale chiedersi: ma di quale Pd? Tommasino fa parte di quel gruppo che ha deciso di ignorare le direttive di partito, continuando a sostenere la maggioranza del sindaco di Castellammare, Salvatore Vozza. Nulla da fare quindi, la spaccatura interna al Pd continua a far parlare di sé mentre la città attende risposte concrete dall’assise. Un consiglio comunale forse mai così prima d’ora vittima dei contrasti, della confusione e dell’indecisione, che conta addirittura due capigruppo dello stesso partito. Proprio così: Franco Castellano per il Pd all’opposizione e Antonio Cinque per il Pd in maggioranza. Per comprendere meglio l’accaduto, bisogna ricordare che la crisi politica che si vive a Castellammare si trascina di stanza in stanza. La linea per così dire ‘ufficiale’ del Pd, è ancora quella di porsi all’opposizione, lasciando Vozza con una maggioranza molto ridotta. Il problema è che, come già accennato, una parte degli undici consiglieri in quota Pd ha deciso di restare fra i banchi della maggioranza, creando una profonda spaccatura difficile da risanare. Ecco il quadro completo del Partito Democratico in assise. A passare all’opposizione sono stati: Franco Castellano, Domenico Ragone, Nino Longobardi, Carlo D’Apice, Domenico Cuomo, Nicola Cuomo; mentre il gruppo di maggioranza è attualmente composto da: Francesco Cascone, Antonio Cinque, Franco Faella, Gino Tommasino, Carlo Nastelli, Antonio Iovino. Nelle ultime ore, i consiglieri passati all’opposizione, nella sede del coordinamento cittadino presieduto da Arturo Fomez hanno anche eletto sia il capogruppo, Castellano, che il vicecapogruppo consiliare, Mimmo Ragone. Per tutta risposta, a poche ore di distanza, i restanti consiglieri hanno scelto come proprio riferimento, il consigliere Cinque, riconosciuto anche dagli assessori in quota Pd, Nicola Corrado e Paolo Pisciotta. “Non esistono due capigruppo – ha affermato Castellano – in quanto sia il coordinamento cittadino che la segreteria provinciale hanno nominato ufficialmente me soltanto. Si tratta di un malinteso. Cercheremo un dialogo con i consiglieri dissidenti, un dialogo certamente possibile. Anche se bisogna ricordare che la nostra linea politica attualmente ci colloca all’opposizione”. Dura la risposta dei cosiddetti ‘dissidenti’, affidata al consigliere Tommasino. “Non c’è stato nessun malinteso – ha detto il consigliere Pd – non ci si può svegliare la mattina e nominare addirittura i direttivi nel silenzio più assoluto. Anche la segreteria provinciale latita. Noi siamo stati eletti per risolvere i problemi quotidiani dei cittadini, per questo rimaniamo con il sindaco a impegnarci per la città. Noi disconosciamo il capogruppo Castellano. Il dialogo è possibile, la nostra linea è la più moderata, ma non siamo mai stati invitati a partecipare a qualsiasi decisione di partito. Per il momento continuiamo a subire ‘imboscate’ in una situazione più che paradossale”. (Francesco Ferrigno Cronache di Napoli)
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