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martedì 17 giugno 2008

Il presidente Impegno: «Chi deve controllare si assuma le sue responsabilità»

Il Comune corre ai ripari e subito mette in cantiere la gara per cambiare il gestore della telefonia mobile. È il primo effetto dello scandalo dei telefonini d’oro, con i consiglieri comunali che fanno registrare bollette bimestrali fino a 4000 euro, quasi tutti con una media di 800 euro e un caso che sta facendo interrogare molti, tanto è clamoroso: in due giorni sulla scheda di un consigliere comunale del centrosinistra, Enzo Russo del Pd, sono state registrate telefonate per 7500 euro. Un nuovo scandalo in Comune: indaga la Finanza e ha acceso i riflettori anche la Corte dei conti che al fascicolo sulle navigazioni allegre in internet (siti porno e quelli delle scommesse i più cliccati) ha aggiunto quello per la spesa dei cellulari. In Comune erano a conoscenza del problema delle eccessive spese per la telefonia mobile. Da almeno due settimane era scattato l’allarme rosso. Una lettera del presidente del Consiglio comunale Leonardo Impegno aveva messo sull’avviso tutti. In anteprima infatti, è stato informato delle vicenda dei 7500 euro. «Ho scritto che volevo sapere, ho chiesto spiegazioni - dice il presidente - su come si possa arrivare a una spesa così abnorme». Impegno è furioso: «Bisogna fare chiarezza, occorre trasparenza sul tipo di contratto che abbiamo con il gestore delle linee, che clausole ci sono. Anche perché non bisogna criminalizzare i consiglieri comunali. Io volevo estrapolare dalla lista di chi gode del telefonino i 60 consiglieri per controllare da vicino la spesa. Mi è stato detto che era impossibile». Il presidente conclude con un monito: «Il controllo di gestione va migliorato, anzi messo a punto. Ci deve pur essere qualcuno preposto a queste funzioni, è bene che si prenda le sue responsabilità». In verità proprio perché c’è stato un controllore attento si è scoperto che su 900 linee telefoniche mobili che il Comune ha assegnato, le 60 dei consiglieri comunali da sole assorbono il 55 per cento dei costi totali. Vale a dire più di 300mila euro su 600mila. Il Comune comunque vuole cambiare gestore e modalità di appalto. Intende affidarsi alla Consip, la società per azioni del Ministero dell’economia e delle finanze, che ne è azionista unico e che lavora al servizio esclusivo delle pubbliche amministrazioni. L’ombrello Consip prevede gare dove gli enti locali offrono una cifra per un determinato servizio, dettando così il prezzo di mercato e contenendone quindi le oscillazioni oltre ad ottenere quello più basso. Lo scandalo dei telefonini d’oro ha fatto finire nel mirino il «controllo di gestione» della macchina comunale nel suo complesso. I revisori dei conti nell’ultima relazione sul bilancio previsionale 2008 hanno dedicato moltissimo spazio a questa che è ritenuta una grave inadempienza e che determina - secondo il collegio - il fenomeno delle spese fuori controllo in molti altri settori della vita amministrativa. La funzione è affidata a un fedelissimo del sindaco, ovvero Luigi Massa, city manager. Nelle ultime settimane è finito nel mirino di alcuni gruppi consiliari che nella seduta del bilancio ne hanno chiesto addirittura le dimissioni e in subordine un drastico ridimensionamento. Il clima è avvelenato. Il dirigente sarebbe osteggiato perché fustigatore di costumi o perché non eserciterebbe al meglio la sua funzione? Di sicuro Massa è molto irritato. (Luigi Roano da il Mattino)

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