Pagine

lunedì 15 settembre 2008

Pd, ultima possibilità

Vico Equense - Siamo alla vigilia del tesseramento del Pd. Inutile ricordare che siamo davanti ad una fase decisiva della costruzione del Partito democratico nella nostra città. Dalle prossime scelte dipendono oltre alla stesura di un chiaro e forte programma politico, anche il radicamento del nuovo partito sul territorio. In poche parole il Pd dovrà definire "le novità reali e non solo ideali della sua identità". Inoltre, dovrà individuare, finalmente, una leadership legittimata dal consenso dei suoi militanti. È bene, quindi, ragionare su come si sta preparando quest'appuntamento. Vico ha bisogno di certezze oltre che di speranze. Il Partito Democratico può assumere un valore strategico sul quale costruire i progetti, le idee e la voglia di partecipazione venuta, per esempio, da tutti quei cittadini che hanno partecipato alle elezioni Primarie del 2007. Occorre, perciò, avere l'ambizione di rappresentare tutti quei cittadini. Molti fra loro erano militanti attivi o convinti sostenitori dei partiti "fondatori" del Pd. I Democratici di sinistra e la Margherita. Molti altri, però, erano cittadini normali, donne e uomini non iscritti a nessun partito, ma non per questo portatori di antipolitica. Questi elettori hanno creduto nella possibilità rappresentata dal Pd di superare, finalmente, tutte quelle barriere che per anni hanno diviso i riformisti e di avviare, così, un nuovo fecondo processo di semplificazione e d'unificazione. La costituzione del Partito Democratico, anche nella nostra città, deve nascere per questo. Dovrà nascere attraverso la partecipazione attiva dei cittadini. Degli uomini e delle donne e, soprattutto, dei giovani. Questa è la condizione fondamentale per evitare - come purtroppo è successo durante quest'anno d'interregno - che tutto il processo s'incagli al primo contrasto interno.

Nel Pd c´è l´unica vera opposizione
Napolionline - la citta vista da dentro - lunedì 15 settembre 2008

8 commenti:

  1. Sarà ottima cosa se i futuri leader eviteranno di riproporre idee fumose di città e programmi velleitari e le stesse facce vecchie. Di Pasquale Cardone, e dei suoi amici, non si sentirà la mancanza. Chi si candida alla guida del territorio dovrà indicare, oltre ai modi del governo quotidiano, anche una strategia di medio periodo. Già questo significherebbe prendere posizione, esporsi sul piano dei valori e insomma uscire.

    RispondiElimina
  2. credo che per vico sia già tardi, probabilmente senza certa gente si potrebbe anche fare qualcosa

    RispondiElimina
  3. Tessere o non tessere, il problema maggiore è che sono finite le vacanze e sono tornati i veri politici, quelli con la P maiuscola, direttamente dalla Calabria per rimetterete le cose a posto ...

    RispondiElimina
  4. Un partito che non mantiene gli accordi e che calpesta quotidianamente lo Statuto, quale credibilità democratica può avere? In tanti stanno andando via, perché non è ammesso dissentire, a nemmeno un anno delle primarie dovrebbe essere chiaro che l’unico punto di forza su cui possa contare il Pd per distinguersi dalla politica avversaria, e contrastarla efficacemente anche sul piano culturale, sarebbe per l’appunto praticare la democrazia in casa propria. Cia

    RispondiElimina
  5. il problema di questo partito è che c è gente come mario taranto e quel "rantolo" rancoroso di sua moglie maria d'ordia. .. in che mani siamo finiti. mario taranto e virginia giannico? se fermariello riaprisse gli occhi li chiuderebbe subito un'altra volta pur di non vedere questi " baccanali della mediocrità"

    BECCO GIALLO

    RispondiElimina
  6. PD: ultima possibilità di andare a cagare...!
    Telearredo e compagnìa resteranno al Comune per decenni, se non andranno prima in galera...

    RispondiElimina
  7. A mio parere bisogna cominciare a far funzionare il partito, con scelte rapide e coraggiose. Fuori gli sconfitti (dalla storia e dalle urne) e dentro competenze e società civile. Non è possibile più attendere, non ce ne frega niente della “sistemazione” a tutti i costi degli sconfitti, degli artefici del declino, degli intoccabili. Il partito deve cominciare a funzionare, deve definire la mission come dice Nicolais. Deve dire con chiarezza e con forza che così non va. Apriamo il partito alla gente, definiamo le aree di discussione e cominciamo a comunicare. Ecco, comunicare può essere la chiave. Tutti i portatori d’interesse del partito vogliono sapere, conoscere. Cosa sta facendo il partito, quali temi sono affrontati, dove stiamo andando ? Usciamo dalle solite stanze e comunichiamo, usiamo tutti i canali disponibili, da quelli tradizionali a quelli tecnologici. Questo blog mi sembra ottimo. Corrado

    RispondiElimina
  8. Bene.
    Vedo che su questo blogghettino si stanno facendo dei nomi: Taranto, D'Ordia, Giannico...
    Bene.
    Continuiamo, diciamo pane al pane e vino al vino. Se la D'Ordia è una rancorosa diciamolo e basta, senza dire: "In questo partito cè chi prova rancore...bla, bla, bla".

    Volevo però riprendere la questione Virginia Giannico. Una volta facevo parte di questo partito e mi ricordo quando la Giannico fu pregata di candidarsi per dare un mano in un momento di difficoltà, ma lei se ne passò per il cazzo.
    Basterebbe questo per capire tante cose.
    Buona fortuna.

    RispondiElimina

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.