Pagine

giovedì 8 gennaio 2009

Il registratore

La telenovela del registratore continua a dominare le cronache napoletane. "Ho parlato, per mia iniziativa, con Iervolino, Nicolais e Iannuzzi, ai quali ho rivolto un pressante invito a non consentire la pubblicazione dei testi della registrazione del colloquio intervenuto domenica scorsa tra di loro". Lo dice il commissario del pd napoletano Enrico Morando, in una nota, che giungerà in Città accompagnato da Veltroni per “dare un segnale di forza", e Andrea Orlando membro della segreteria nazionale si spinge oltre, avrà l'obiettivo di "spostare il dibattito dagli organigrammi alle proposte". Una decisione condivisa dal coordinamento nazionale sebbene Anna Finocchiaro, insieme ad altri, abbia sollevato la questione di quale mandato, poteri e autorevolezza avrà Morando. Gli uomini di Veltroni spiegano che il mandato di Morando sarà innanzitutto quello di "pungolare" la giunta Iervolino per far sentire il fiato sul collo al Pd napoletano, far sentire la pressione di Roma a lavorare "per recuperare la fiducia dei cittadini, un rapporto purtroppo incrinato". Certo, a quanto si riferisce, il giudizio del coordinamento su Iervolino è "molto negativo" e si parla di “Rosetta” come di una che "è partita per la tangente". Ma tant'e'. Le alternative, dicono i veltroniani, sono ridotte all'osso: "O togliamo la fiducia a Iervolino o, visto che lei ha fatto le sue scelte, vediamo che cosa sa fare". Mentre Rosetta è alle prese con le critiche, e con la fine dell’ amicizia con Teresa Armato (per i particolari leggete il Corriere del Mezzogiorno) si ci mette pure Oddati che litiga con Nicolais. Al momento, continuando a pensare dei vecchi ciò che già si pensava, sui nuovi che avanzano mi pare difficile non accodarsi all’ironia di Antonio Fiore ... e constatare che nel PD regna una grande armonia ed una grande fiducia reciproca.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.