Un fronte compatto di no blocca la costruzione nella conca di Alimuri del sito balneare della Sa.an, la società proprietaria dell' ecomostro, che sta per essere abbattuto. Tre no (Autorità di bacino, sovrintendenza e Comune di Vico Equense) e una novità a sorpresa: il Comune di Vico chiede alla ditta, entro 60 giorni, un piano di fattibilità per individuare l' aria dove ricostruire l' albergo. E’ una vicenda contorta quella dell' ecomostro di Alimuri. L' unica certezza è che lo scheletro dell' albergo (cento stanze per cinque piani) costruito negli anni Sessanta deve essere abbattuto. C' è un protocollo d' intesa firmato dal ministero delle Attività culturali la scorsa estate. L' abbattimento sarà a spese della Sa.an che, però, come contropartita ha ottenuto di poter costruire l' albergo in un' altra zona e si è impegnata a rivalorizzare la conca. La Sa.an, appunto, lo scorso dicembre, aveva proposto un articolato progetto con stabilimento balneare, parco giochi e solarium, scatenando le proteste degli ambientalisti dei Vas (Verdi ambiente e società). Ieri, in conferenza dei servizi è arrivato il veto ufficiale. «Non esiste alcuna possibilità di utilizzare quel sito» dice il segretario generale dell' Autorità di bacino del Sarno, Giuliano Cannata. Contrario anche il sovrintendente ai Beni architettonici e paesaggistici, Enrico Guglielmo: «Il progetto è incompatibile con il Put della penisola sorrentina. In aree di questo tipo sono consentiti solo interventi di "rinaturalizzazione". Certo, è contemplata la balneazione, però con strutture smontabili, compatibili con il paesaggio e di volumi modesti. Il progetto, invece, prevedeva un chiosco bar, un ristorante con cucina e una copertura, sia pure in legno, di oltre 2000 metri quadrati». Critico anche il Comune di Vico Equense: «Abbiamo sempre detto che non era conforme alle prescrizioni urbanistiche» spiega il vicesindaco, Giuseppe Dilengite. Bocciato, insomma, lo stabilimento balneare. «Presenterò un esposto formale sul caso Alimuri, ci sono molti punti oscuri», dice il presidente della commissione Ambiente del Senato, Tommaso Sodano, che ieri, dopo la sua interrogazione, è stato ascoltato dalla Procura di Torre Annunziata, che ha un fascicolo aperto sul caso. «Qualcuno sta accelerando per completare l' operazione - dice Sodano - nella conferenza dei servizi di oggi (ieri, ndr), per esempio, è stato chiesto un progetto di fattibilità per la costruzione del nuovo albergo, ma non era un argomento all' ordine del giorno». Intanto la conferenza dei servizi ha dato il via libera alla Protezione civile per la messa in sicurezza del costone roccioso. Ci vorranno 45 giorni, poi scatterà l' abbattimento. (di Cristina Zagaria - Repubblica del 26 febbraio 2009)
L' ecomostro che non muore mai
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