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lunedì 9 marzo 2009

Sversamenti nel rivo Lavinola, è allarme

Piano di Sorrento - Nuovo allarme ambientale all’interno del rivo Lavinola dove gli ambientalisti del Wwf sezione Penisola sorrentina hanno documentato un copioso sversamento di liquami che da un impianto di natura fognaria disegnato al di sotto di un antico tracciato pedonale termina a cascata all’interno del sito paesaggisticamente vincolato e ricadente nel Parco Regionale dei Monti Lattari. Immediato l’esposto alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata con relative segnalazioni al comando dei carabinieri ed al sindaco di Piano di Sorrento, Giovanni Ruggiero; sul posto sono già intervenuti i tecnici della Gori spa per prendere atto dello stato dei luoghi ed individuare le eventuali responsabilità. L’antico tracciato pedonale, attualmente interdetto da una barriera in cemento, collega Piano di Sorrento con Vico Equense attraverso la strada di Casanocillo che sbuca nella frazione collinare di Arola. Ad essere incriminati sono una serie di tombini che insistono su un tracciato in cemento a pelo al di sopra dell’antico sentiero pedonale. Tutti i liquidi reflui cadono nell’alveo del rivo Lavinola che raccoglie le acque meteoriche provenienti dalla catena dei Monti Lattari. Per quanto documentato dal Wwf lo sversamento di liquidi fognari si ripete oramai con cadenza pressoché quotidiana già da circa un mese con discrete quantità di acque reflue che dopo avere attraversato fondi coltivati sfociano in mare nella baia della spiaggia del Purgatorio in prossimità degli stabilimenti balneari di Meta di Sorrento. L’intero alveo è da anni sottoposto ad un fenomeno di inquinamento al punto che nella scorsa estate, nel bel mezzo del mese di agosto, furono proprio i dati della scientifica dei militari dell’Arma a lanciare l’allarme inquinamento dopo avere riscontrato nelle acque della foce della spiaggia del Purgatorio una presenza di coliformi fecali con percentuali 6 volte superiori alla norma e con una concentrazione di enterococchi fecali con un tasso decine di volte più ammassato rispetto ai limiti. Altre indagini avevano fatto presumere la presenza di ulteriori sostanze altamente inquinanti come mercurio e cadmio. Sul finire dell’estate ancora l’alveo del rivo Lavinola fu ridotto ad un cimitero a cielo aperto con la presenza di decine di carcasse di topi, piccioni e cani, tutti uccisi da una azione di avvelenamento tramite il cospargimento sul terreno da parte di ignoti di migliaia di semi di girasole combinati con sostanze tossiche. «Ancora una volta, l’ennesima, il wwf denuncia l’avanzato stato di inquinamento a cui è sottoposto il rivo Lavinola - commenta Claudio d’Esposito presidente dell’associazione sorrentina - dove nonostante gli altalenanti interventi di carabinieri, personale sanitario dell’asl e tecnici del Comune di Piano di Sorrento la situazione rischia di raggiungere già nei prossimi tempi, con l’arrivo della primavera e poidell’estate, livelli di assoluta criticità. Sembra quasi di parlare di zona franca dove ignoti si rendono padroni di un vasto territorio di proprietà demaniale. Fiorente sulle sponde del rivo Lavinola è anche l’industria dell’abusivismo edilizio, ripetutamente segnalata dalla nostra associazione, al punto da renderci oggetto in diverse occasioni di attacchi verbali con minacce ed in alcuni casi di percosse ed aggressioni. L’augurio è che per la prossima estate non si debba ancora una volta assistere al proliferare di un insieme di conseguenze dannose per l’ambiente, salute pubblica ed ignari bagnanti». (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

1 commento:

  1. Il mare di Meta da anni è ridotto ad una cloaca. Che senso ha venire apposta da Napoli e dinotrni a fare un bagno nella fogna?

    Tra l'altro l'anno scorso, dopo i casi di malattie contratte a mare e l'evidente inquinamento marino (se è tporbido il mare lo vedo anch'io), il comune di Meta fece affiggere un manifesto nel quale si diceva di "essere in possesso di dati Arpac che garantivano la balneabilità".

    Alla salute pubblica nessuno ci pensa??

    Adesso vorrei vedere chi è che insozza il mare di seiano.

    E una cosa e certa. Io a sorrento e dintorni il bagno non lo vengo più a fare.

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