Vico Equense – Aldo Moro fu assassinato dalle BR il 9 maggio del 1978 dopo un interminabile e sofferta prigionia. La Città di Vico Equense lo ricorderà mercoledì 13 maggio alle ore 18,30 nella sala consiliare attraverso le voci di Ferdinando Imposimato (magistrato) dell’on Michele Viscardi e del prof. Guido D'Agostino moderati dal giornalista Rai Vincenzo Perone. Proprio di questo si occupa il libro “Doveva morire” scritto da Imposimato, all’epoca dei fatti giudice dei primi tre processi relativi alla vicenda, e il giornalista Sandro Provvisionato che cercano di illustrare e dimostrare la reale linea politica che il governo italiano aveva scelto di seguire. In base ad approfondite ricerche sui documenti, alcuni già conosciuti altri scoperti durante la stesura del libro, infatti i due autori criticano la presunta linea della fermezza sempre sostenuta dal potere politico e in base alla quale non si poteva e non si doveva cedere in nessun caso ai ricatti e alle richieste dei brigatisti. Al contrario l’ex magistrato e il giornalista sostengono nel loro libro che «in verità quella seguita dal governo fosse la linea dell’immobilismo, con cui si intendeva bloccare ogni iniziativa volta a ritrovare e liberare il presidente della Democrazia Cristiana, e la volontà di escludere dalle indagini le forze dell’ordine». Nel libro infatti vengono citati molti episodi in cui Moro poteva essere salvato e molti casi di gravi negligenze, mentre invece nelle stanze del potere si tramava affinché polizia e carabinieri rimanessero immobili. E' il caso ad esempio, tanto per citarne uno, dei numerosi ordini di cattura e mandati di perquisizione nei confronti di sospettati che l’allora ministro dell’interno Francesco Cossiga fece sospendere, nonostante questo fosse un compito che non gli spettava, sostenendo che questo avrebbe potuto mettere in pericolo la vita dello stesso Moro. Una serata dunque utile soprattutto alla platea di giovani, che poco e male conoscono di questa vicenda e dell’uomo Moro.
Vorrei ricordare che e' anche l'anniversario dell'infame assassinio di Peppino Impastato per mano della Mafia, abbandonato, nella sua Sicilia, dalle istituzioni e dalle forza dell'ordine.
RispondiEliminaUn uomo coraggioso che ebbe la forza d'animo di denunciare mafiosi e politici collussi.
Per me il suo ricordo ed il suo esempio sono certamente piu' importanti.
Ciao