Trentotto anni, avvocato penalista, unica donna eletta sindaco nei sedici grandi comuni campani dove si è votato. Figlia d’arte (suo padre Francesco, scomparso meno di due anni fa, è stato primo cittadino di Gragnano e a lungo parlamentare della Dc), Annarita Patriarca, che già alle scorse comunali risultò la più votata tra i consiglieri, ha ora superato a pieni voti l’esame di maturità politica. Unica donna eletta sindaco. Prevale la soddisfazione o l’amarezza? «Quando vinci prevale sempre la soddisfazione. E poi, non faccio mai valutazioni di genere, quando parlo di competizione elettorale. Ho la soddisfazione di aver raggiunto un risultato importante per me e per la mia città. Certo, è significativo che sia una donna a portare al centrodestra campano un risultato significativo». Si dice in questi giorni che il Pdl fa eleggere prevalentemente le veline. Non si sente una mosca bianca? «Troppe 'malelingue' in circolazione. E soprattutto quando si parla di donne ci si ferma all’apparenza senza andare a verificarne le competenze e le capacità». Da donna prova disagio per le vicende che riguardano Berlusconi? «Penso che si tratti dell’ennesima strumentalizzazione a danno del presidente Berlusconi. Non avendo motivazioni politiche per contrastarlo, gli avversari ricorrono al gossip. Poiché ritengo che la politica debba concentrarsi sui progetti e sui programmi per risolvere i problemi del Paese, credo che le questioni private non debbano interessare a nessuno». La ministra Carfagna ha scritto un libro sulle donne di destra. Lei ha dei modelli politici femminili? «Sicuramente Angela Merkel » Tra gli uomini chi stima? «Del presidente Berlusconi apprezzo la capacità di risolvere i problemi. Sicuramente le mie origini democristiane mi spingono verso Formigoni. Poi, senz’altro, Renato Brunetta. A livello regionale i miei riferimenti politici sono Nicola Cosentino e Luigi Cesaro». Chi preferisce tra Mara Carfagna e Letizia Moratti? «Da neosindaco direi la Moratti. Da cittadina campana direi la Carfagna. Alla fine, dico la Gelmini». Una donna del Pd che stima. «Molto brava Anna Finocchiaro. E qui in Campania trovo in gamba Luisa Bossa ». Quante donne inserirà in giunta? «Non lo so, ancora non ne abbiamo parlato. Le valutazioni le faremo sulle capacità, che si possono trovare sia negli uomini che nelle donne ». Una donna che vuole fare politica attiva quanta parte delle proprie aspirazioni familiari e personali deve sacrificare? «Ho vissuto in una famiglia dove la politica è stata sempre presente. E la dimensione affettiva ha sempre convissuto con la politica. Si tratta di organizzare i tempi. Bisogna saper integrare la vita familiare e quella politica ». A Gragnano si è assistiti ad uno scontro elettorale molto aspro tra il Pdl che sosteneva lei e l’Udc apparentata col suo avversario. Recupererà lo strappo? «Il candidato sindaco dell’opposizione è espressione di alcune liste tra le quali l’Udc. Ora, nel rispetto dei ruoli, va recuperata serenità nel dibattito politico». I veleni non servono a costruire». Bassolino riuscirà a riallacciare il dialogo con De Mita? «Penso che l’alleanza fatta dall’Udc con il Pdl per le provinciali in Campana esprima la naturale collocazione per la sua storia e quello che oggi rappresenta l’Udc in Italia ». Pensa che De Mita possa ritrovarsi a proprio agio nel centrodestra? «Non conta quello che penso io. De Mita ha già deciso di stare col centrodestra quando l’Udc ha sottoscritto col Pdl le alleanze per le Provinciali e per gran parte dei Comuni». (Gimmo Cuomo, Corriere del Mezzogiorno)
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.