Inflitta una pena di 6 anni a un insegnante di Gragnano che avvicinò un 12enne a mare. Incastrato dalla vittimaSorrento - Sei anni e sei mesi di carcere. Questa la condanna inflitta dalla seconda sezione penale del tribunale di Torre Annunziata ai danni di A.S a processo per molestie sessuali su minori. Il collegio, presieduto da Maria Grazia Di Somma, ha scelto di infliggere una dura condanna al professionista di Castellammare di Stabia dopo una lunga istruttoria dibattimentale. Una condanna che ha superato anche le richieste della pubblica accusa in sede di requisitoria. La procura oplontina, rappresentata in aula dalla pm Immacolata Sica, aveva, infatti, invocato una condanna a sei anni di reclusione. Una richiesta accolta pienamente dal trio giudicante che ha inflitto anche delle due pene accessorie. Oltre all'interdizione legale per la durata della pena, il collegio ha inflitto anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici che allontanerebbe, nel caso in cui la sentenza di primo grado diventasse definitiva, A.S dal suo ruolo di insegnante in Gragnano. Il tribunale ha inoltre, inflitto all'imputato il pagamento delle spese legali per la costituita parte civile, i due piccoli querelanti, la cui liquidazione verrà decisa in sede civile. Aveva dodici anni, infatti, il bimbo che ha raccontato tutto ai genitori permettendo l’immediata denuncia dell’accaduto al commissariato di Sorrento. Grazie ad un identikit fornito dalla vittima, i poliziotti riuscirono subito a stringere le manette ai polsi dell’attuale imputato. Siamo nel luglio 2003 quando il piccolo viene avvicinato in acqua da A.S. Secondo la ricostruzione del piccolo l’uomo tentò di abbassargli il costume e cercava continuamente il contatto fisico. Il piccolo lasciò subito l’acqua e scappò dalla madre tremante. Vedendo il piccolo pallido in viso, la madre si allarmò chiedendo cosa fosse successo al dodicenne che, però, stentava a raccontare la vicenda. A controllarlo a distanza c’era sempre A.S. che con fare minaccioso lo guardava da lontano. La madre allora scelse di lasciare la spiaggia di Meta di Sorrento e di recarsi al commissariato sorrentino dove il piccolo, dopo essersi calmato e sentendosi al sicuro, raccontò tutto agli agenti. A questa denuncia va aggiunta anche quella di un altro minore che pure riferì di avvicinamenti sospetti dell’uomo in spiaggia. Nonostante siano stati due i minorenni che con i propri genitori hanno avuto il coraggio di denunciare l’accaduto, gli investigatori pensano che ci sia stato anche un terzo minore a subire le molestie dello stabiese. Durante il dibattimento si sono verificati momenti di tensione nel momento del confronto dei genitori che hanno dovuto ricostruire l’accaduto con l’imputato in aula. Il piccolo, invece, chiamato a testimoniare ha dimostrato tanta maturità e pazienza sottoponendosi anche a serrate domande della difesa, patrocinata dal penalista Salvatore Vitiello. Schiacciante poi il suo riconoscimento in aula effettuato in piena udienza. Col dito puntato verso l’uomo seduto accanto al suo legale, il piccolo non ha lasciato dubbi al tribunale che ha optato per la condanna dell’imputato. (Vincenzo Sbrizzi il Giornale di Napoli)
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