Nomade fermata dai vigili urbani a Ponticelli, gli investigatori: cautelaNapoli - Quando l’hanno vista hanno pensato subito ad Angela Celentano. La somiglianza con la bimba scomparsa il 10 agosto del 1996, durante una gita sul Monte Faito, era incredibile. Per questo gli agenti di una pattuglia della polizia municipale in servizio a Ponticelli hanno fermato la ragazzina. L’hanno fermata così come fanno con tanti giovani nomadi che vivono di accattonaggio, che vengono fermati e identificati e che, spesso, non possono essere affidati ai servizi sociali perché mancano le strutture. Ma di fronte ad un dubbio così forte gli agenti hanno deciso di passare il caso alla polizia. Si procede con molta cautela. Del resto, nessuno ha certezza di quali possano essere i tratti somatici della ragazzina oggi. Angela è scomparsa quando aveva soltanto tre anni, domani ne avrebbe compiuti 16. Sono stati troppi i “falsi allarmi” per alimentare illusioni. I genitori, Catello e Maria, non contano più le segnalazioni provenienti da ogni zona d’Italia, ma ancora non hanno perso la speranza di ritrovare la figlia. Gli 007 della Questura di Napoli hanno deciso di effettuare il test del Dna. L’unico modo per avere certezze. Un tampone è stato inviato alla Scientifica per le analisi. Verrà poi effettuata la comparazione con quello dei genitori. Del fatto è stato immediatamente informato il sostituto procuratore di Torre Annunziata, Immacolata Sica. Il fascicolo sul caso di Angela è, infatti, ancora aperto. Non solo i genitori pensano che la ragazzina possa essere ritrovata, anche gli investigatori sono convinti che non è detta l’ultima parola sul giallo di questa scomparsa. Tant’è che sul caso hanno lavorato anche gli esperti dell’Fbi, la polizia federale americana. I superinvestigatori degli Usa, grazie ad avanzatissime tecnologie informatiche, hanno prodotto un identikit di come potrebbe essere adesso la figlia della coppia di Vico Equense. Stessa operazione è stata fatta, in Italia, dai carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Parma. Tutti sono consapevoli che si tratta di immagini molto approssimative, ma rappresentano almeno una traccia, un’indicazione per le ricerche. L’ultima segnalazione, prima di questa, risale appena al mese scorso quando una donna pensò di aver avvistato la bambina in un bar. La signora, allarmata, chiamò il 113. Agli agenti consegnò, per l’analisi del Dna, il bicchiere dal quale la giovanissima donna aveva appena bevuto. Anche in quel caso, come in tutti gli altri, si è trattato soltanto di una bufala. Per tenere alta l’attenzione sul caso i genitori hanno aperto anche una finestra online sulla quale pubblicano la storia del caso, le immagini e le ultime notizie sulle ricerche. Una curiosità: sul sito internet www.angelacelentano.com, c’è anche una sezione nella quale si chiede di versare il cinque per mille delle tasse in favore di un’associazione onlus intitolata ad “Angela Celentano” che si occupa di bambini disagiati. (Claudio Silvestri il Roma)
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