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lunedì 20 luglio 2009

Ecomostro, indagato il sindaco

Vico Equense - Ancora una vittima, stavolta illustre, dell’ecomostro di Alimuri, la fatiscente struttura in calcestruzzo che da anni semina morti e feriti tra i temerari bagnanti che osano sfidarlo. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata con notifica firmata dal magistrato Marta Correggia ha infatti indagato il sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque, per omissione di atti di ufficio per la mancata demolizione del mostro di Alimuri, l’albergo iniziato e mai ultimato che da oltre 45 anni deturpa la baia dell’adiacente comune di Meta di Sorrento, una delle più suggestive della penisola sorrentina. La decisione della procura oplontina scaturisce in seguito all’ultimo grave episodio del primo luglio scorso, quando il 17enne Luciano S. dopo essersi arrampicato sulla struttura pericolante si è visto improvvisamente mancare uno dei solai da sotto i piedi precipitando nel vuoto e finendo tra gli anfratti della scogliera. Serie fratture scomposte a gambe e braccia, oltre a trauma cranico, lo hanno costretto ad un lungo periodo di ricovero presso l’ospedale Cardarelli di Napoli da dove i sanitari non hanno ancora sciolto alcun responso per quanto riguarda il futuro motorio degli arti del ragazzo. Irresistibile ed incrollabile la pericolosa struttura non riesce proprio ad essere demolita, nonostante sia stato oggetto di diverse interrogazioni parlamentari. Soprattutto oggi rappresenta un monumento alla incapacità degli ambientalisti che copertisi di battaglie con cadenza annuale nei periodo in cui erano ampiamente rappresentati al Governo da ministri del settore non sono ancora riusciti a vincere nessuna delle sfide contro le concessioni rilasciate dagli enti di competenza negli anni sessanta. Il fantomatico albergo da 100 stanze progettato nel 1964 non è stato mai realizzato ma la struttura di cemento armato ha resistito per circa mezzo secolo lasciandosi alle spalle una lunga scia di morti e feriti. Nonostante i divieti è fin troppo facile penetrare nell’area tuttora sottoposta a sequestro giudiziario da parte di gruppi di ragazzi che osano arrampicarsi su pilastri, solai e travi pericolanti per eseguire tuffi in mare. Oppure semplicemente per accedere ad un’area solitaria dove godere indisturbati il calore del sole. L’ultimo segnale arriva nel 2007, sembra fatta, il mostro sarà abbattuto ma con cifre a cinque zeri a carico dello Stato e della Regione Campania ed il supporto economico dei proprietari ai quali andrà una ulteriore area dove potere costruire ancora una volta un altro albergo. Immancabili le furiose polemiche, la protesta finisce in Parlamento, i firmatari dell’interrogazione non lesinano colpi e fanno notare che tra i proprietari c’è anche la moglie di Andrea Cozzolino, assessore regionale alle attività produttive alle dipendenze di Antonio Bassolino. Da allora dell’abbattimento non se ne parla più, l’ecomostro continua a mietere vittime, l’ultima, ideologica ed istituzionale, con la Procura della Repubblica che indaga sul sindaco di Vico Equense. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

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