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venerdì 17 luglio 2009

Vozza va avanti senza il Partito Democratico

13 presenti, salta l'assise: manca il Pd reduce dall'accordo politico. Il sindaco: "Voglio chiarezza. Non ho la maggioranza? Mi sia consegnata la mozione di sfiducia"

Castellammare di Stabia - «Io vado avanti, per me non esiste più alcun tavolo per le trattative con il Partito Democratico. Il 22 luglio saremo di nuovo qui, in consiglio comunale. Se devo andare a casa, voglio che mi sia consegnata la mozione di sfiducia, con tanto di nomi e cognomi». Così il sindaco di Castellammare, Salvatore Vozza, a pochi minuti dal consiglio comunale previsto per questo pomeriggio a Palazzo Farnese e saltato per la mancanza del numero legale. Subito dopo, l'aula è stata occupata dai consiglieri di opposizione. Dalla sala consiliare Giovanni Ingenito, Rosa Cuomo, Ida Scarpato, Anna Scevola, Lorenzo Esposito, Vito Galasso e Annamaria Maiello hanno attaccato duramente il comportamento del Pd, fuori da ogni logica politica e sociale per il bene della città. Dunque, accordi, trattative, patti di fine consiliatura: a nulla sono valsi tutti questi sforzi, con il Pd che ha giocato ancora una volta il ruolo del grande assente dall'aula consiliare. Solo 12 consiglieri comunali più il sindaco erano presenti a Palazzo Farnese. Proprio a fianco del primo cittadino, durante l'appello, sedeva il vicesindaco del Pd, Nicola Corrado, ovvero colui che aveva trovato l'accordo per rientrare in maggioranza. Tutto da rifare? No, per niente, poiché, come ha affermato il sindaco nella conferenza stampa convocata nella tarda serata di ieri, "ormai è sfida aperta". «Il Pd non deve più nascondersi - ha affermato il sindaco - ma deve uscire dalle troppe zone d'ombra che persistono al suo interno e parlare con chiarezza. Io ho seguito tutto ciò che mi è stato chiesto, ora basta. Il 22 sarò di nuovo in aula per il Dos e per la nuova giunta: che mi sia notificata la sfiducia in quella sede. Il non presentarsi in aula rappresenta un fatto molto grave. Grave per gli argomenti che c'erano da affrontare; grave per la mancanza di interesse verso la crisi produttiva che sta attraversando la città; grave perché ciò è accaduto dopo un accordo politico. Il Pd e il suo segretario, Gaetano Cimmino, hanno bluffato tramite comportamenti ambigui. Qualcuno mi dicesse che non c'è più la maggioranza, ma che ci mettesse anche la firma». (Francesco Ferrigno StabiaChannel.it)

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