Il gruppo di Tommaso Pellegrino abbandona Pecoraro e porta ai Democratici centinaia di nuovi tesserati
Un pezzo dei Verdi aderisce al Partito democratico. Il cambio di casacca è stato ufficializzato ieri pomeriggio alla Stazione Marittima, al termine della manifestazione sulla scuola a cui ha partecipato Dario Franceschini. Ma chi sono i protagonisti dell’iniziativa? Il gruppo, guidato dall’ex parlamentare Tommaso Pellegrino, è costituito da alcune centinaia di persone tra professionisti, simpatizzanti ed ex militanti del partito di Alfonso Pecoraro Scanio. Il nuovo progetto politico è inoltre condiviso dalla rete degli ecocircoli, che in Campania conta su 1.140 iscritti tra cui molti medici. Da oggi, dunque, gli ex Verdi sono democratici a tutti gli effetti: «Sosteniamo la mozione Franceschini - afferma a tal proposito Pellegrino - con il segretario del Pd abbiamo raggiunto un’intesa programmatica che punta alla costruzione di un nuovo ambientalismo, tutt’altro che radicale. Siamo infatti portatori di valori moderati, positivi e propositivi, sul modello dei grandi partiti ambientalisti che hanno avuto successo negli altri Paesi europei». Alla base della scelta una lunga e sofferta riflessione sul destino dei Verdi: «L’errore più grave commesso negli anni scorsi è stato quello di seguire troppo le scelte ideologiche di Rifondazione comunista rinunciando alla nostra identità. Avremmo invece potuto e dovuto avere una posizione trasversale, al di là degli schieramenti, nell’interesse dei cittadini». Cosa che non è avvenuta: «Oggi si persevera nell’errore aderendo a Sinistra e libertà - prosegue l’ex parlamentare - Così si rinuncia completamente a un patrimonio di valori e ad una tradizione ormai radicata nel nostro Paese, in particolare in Campania». Da qui la decisione di voltare pagina: «Abbiamo davanti a noi una nuova avventura e siamo felici di condividerla con Franceschini e il suo gruppo dirigente. Nel Pd abbiamo trovato la dimensione che consideriamo giusta e da cui possiamo ripartire per gettare le basi di un’esperienza diversa, maggiormente costruttiva». Nella corsa per la segreteria regionale, invece, Pellegrino non ha dubbi: «Siamo al fianco di Enzo Amendola, ma solo perché tra di noi c’è una vecchia amicizia. La scelta è dunque dettata da motivazioni personali, non politiche. Apprezziamo, infatti, le ottime qualità di Leonardo Impegno». (ger.aus. il Mattino)
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