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lunedì 5 ottobre 2009
Pur’ ‘e púlice ténono ‘a tosse – la vendetta
A fine agosto, Antonio Bassolino attaccò Dario Franceschini, dopo il no, ribadito due volte, del segretario del Pd a una ricandidatura del governatore della Campania a sindaco di Napoli, una poltrona già occupata per due mandati. Il Governatore pronunciò un epiteto in purissimo dialetto: "Pur´ ‘e púlece ténono ‘a tosse". In altri tempi una frase del genere, rivolta al Segretario nazionale, avrebbe provocato riunioni di Direzione e forse sospensioni dal Partito. Ma i tempi sono cambiati… Comunque Dario Franceschini, non si arrende, e ci riprova. Da Napoli boccia senza appello una eventuale candidatura di Bassolino a sindaco di Napoli. ''Non sono d'accordo che Bassolino faccia il sindaco di Napoli'', ha detto il segretario del Pd. ''I cambiamenti - ha spiegato Franceschini - producono sempre dei dolori, ma noi abbiamo bisogno di cambiare decisamente, c'e' bisogno di un grande partito in grado di cambiare se stesso e quindi di cambiare il paese''. L’ex ministro Luigi Nicolais sposa in pieno le parole di Franceschini: «Ormai – dice – Bassolino è un ex presidente». «Parliamo del futuro, non del passato – insiste il parlamentare – Ci interessa chi sarà il nuovo segretario del partito, non chi tra poco sarà un ex governatore. Occorre costruire, dunque, una nuova classe dirigente puntando soprattutto sull’istruzione, l’educazione e la ricerca». E d’accordo il sindaco di Ercolano Nino Daniele, secondo cui «siamo di fronte a una questione già archiviata, mentre quella del rinnovamento resta aperta». Per la senatrice Teresa Armato «il Pd dev’essere capace di guardare avanti costruendo un’adeguata proposta politica, coerente con i tempi e le necessità della gente». Duro il giudizio di Leonardo Impegno, in corsa per la segreteria regionale: «Chi ha sbagliato deve fare un passo indietro e permettere il ricambio della classe dirigente.
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