Il Tar: ostacoli per il distributore, 30mila euro di danniMassa Lubrense - Trentamila euro di risarcimento per i danni subiti. È la cifra che il comune di Massa Lubrense dovrà a Raffaele Persico, per la continua attività vessatoria, messa in atto per il mancato riconoscimento della legittimità del suo diritto ad aprire un nuovo distributore di carburanti a poca distanza da quello che avrebbe dovuto dismettere. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato del gennaio scorso, che riconosceva legittima la procedura per la realizzazione d’un impianto di distribuzione di carburanti in via Reola a Sant’Agata, al termine di 9 anni di battaglie legali anche il Tar Campania, con la sua sentenza del 13 ottobre scorso, ha sancito il pieno diritto di Raffaele Persico a gestire il suo distributore. Anzi, dopo aver esaminato l’ennesimo ricorso prodotto dal Comune di Massa in comunione d’intenti insieme all’Osa di Napoli (Organizzazione Servizi per Auto spa), la terza sezione del tribunale amministrativo regionale, presieduta dal magistrato Angelo Scafuri, ha giudicato positivamente le argomentazioni addotte dagli avvocati Alberto Crisi e Roberto Guida a difesa del loro assistito, ed ha condannato l’amministrazione comunale al pagamento di 30mila euro, a titolo di risarcimento al ricorrente Raffaele Persico per i danni - stress psico-fisico documentato dal Policlinico di Napoli, spese varie sostenute oltre a quelle degli onorari per i difensori - subiti e di altri 4mila euro per le spese di giudizio. La vicenda era iniziata nell’estate del 2000 quando Raffaele Persico aveva ottenuto dal Comune l’autorizzazione edilizia a realizzare in via Reola un nuovo distributore in un fondo di sua proprietà poco distante da quello che avrebbe dovuto demolire in seguito alla richiesta della sua società concessionaria, la Osa, che nel frattempo richiedeva però l’installazione di un altro impianto in un’area a circa 50 metri di distanza di proprietà di Giuseppe Caccaviello. (Gennaro Pappalardo il Mattino)
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