“Viviamo un periodo difficile in cui i valori più profondi della fede, vengono messi in discussione tanto che ci si interroga se togliere o meno il crocifisso dalle aule scolastiche”. Lo aveva affermato lo scorso 23 ottobre la dottoressa Flora Beneduce nella basilica di Santa Restituta al Duomo, nel corso della presentazione del libro su santa Caterina Volpicelli. L’intervento ripreso anche dal periodico cristiano Nuova Stagione, a distanza di due settimane acquista un significato ancora più forte e le sue parole di esortazione all’impegno per far crescere la nostra società da parte di chi si sente profondamente cristiano, risultano ancora più attuali alla luce della sentenza della corte Europea che vieta l’esposizione del Crocefisso nelle aule scolastiche. “Siamo al paradosso – afferma con forza la dottoressa Beneduce - Il crocifisso non ha mai fatto male a nessuno e meno che mai limitato la mia libertà religiosa, siamo tutti cresciuti con un crocifisso appeso in classe o a casa. I cristiani devono alzare alta la voce e rivendicare la propria libertà di essere cattolici”. Al di là del credo religioso, il crocefisso rappresenta un profondo valore culturale per un Paese come il nostro che ha rappresentato nei secoli la culla del cristianesimo. E’ il simbolo della tolleranza, del dolore, della fratellanza, del sacrificio dell'altruismo della donazione, tutti sentimenti validi anche in comunità profondamente laiche. “La corte Europea non può decidere sui sentimenti, il Crocefisso è un simbolo ecumenico di un uomo che si è dato per tutti. – conclude la dottoressa Beneduce - Con grande fermezza continuiamo a tenere il Crocifisso nelle aule”. (Angela Fabozzi)
Se vado in trasferta a vedere una partita, mi da fastidio che lo stadio è pieno di tifosi della squadra di casa? Se vado all'estero mi da fastidio che in quel luogo si professi un'altra religione? Chi non è credente che differenza gli fà se la maggioraza della popolazione o anche solo una parte di essa sia religiosa, basta non tenerne conto per se e per i propi figli, non mi dite che nel 2009 le persone sono obbligate in qualche modo ad essere credenti o che il crocifisso in aula disturbi in qualche modo la crescita dei bambini? allora siamo seri e pensiamo alle cose importanti che affliggono il nostro paese.
RispondiEliminaa chi è credente che differenza fa se una parte della popolazione non è religiosa, basta non tenerne conto per sè e per i propri figli, non mi dite che nel 2009 l'assenza del crocifisso in aula disturbi in qualche modo la crescita dei bambini. Siamo seri... per l'appunto
RispondiEliminaSono cattolico non troppo praticante ma per questa idioza della commissione europea sono disposto a combattere in maniera energica. Non si tocca il crocefisso dalle scuole, non ha mai dato fastidio a nessuno, specialmente a chi non è credente.
RispondiEliminasasà
Il crocifisso nelle scuole è oramai un vezzo, una moda, un cosa che sta lì perchè sta lì da sempre, dagli anni cinquanta, dalle classi del libro cuore.
RispondiEliminaMa rimane un simbolo che non ci azzecca niente in una scuola laica quali si sbraita essere la nostra (oppure la nostra è una scuola confessionale...?).
Quindi: via il crocifisso dalle scuole, non per garantire i non credenti, ma per garantire anche i credenti che la scuola che frequentano i figli e una scuola che lo stato italiano pensa laica e libera e in cui, quindi, il crocifisso non ci azzecca un fico secco.
Saluti.
Non è certo la signora Beneduce che può esprimere giudizi sul fatto che mio figlio debba o non debba avere il crocifisso in classe.
RispondiEliminaIo credo che in un paese democratico ciascuno possa esprimere il suo parere, in particolar modo chi, come la Beneduce, vive un'esperienza umana e cristiana fortissima.
RispondiEliminaLo stato italiano, si dichiara LAICO, non confessionale, quindi un cittadino è libero:
RispondiElimina1) di credere in cio che vuole;
2) di non credere.
Se lo stato si dichiara Laico come fa lo stato italiano nella sua costituzione all'art 7, le pubbliche amministrazioni, tra cui, ovviamente la scuola, devono attenersi a questa cosa. Siamo uno Stato talmente retrogrado (l'Unico in europa che permette ancora di queste cose), che l'Ue ci ha dovuto riprendere anche per questo.
Mah non ci siamo, la chiesa ha paura di perdere il controllo sulla popolazione.
Big Church is watching u... E' ridicolo sostenere che qualcuno o qualcosa possa controllare le persone. Io credo che ciascuno sia libero di pensare, agire e comportarsi come crede. L'unico specchio etico è la coscienza individuale. Il crocefisso, il burka, il tao sono segni culturali, appartengono all'identità del popolo che li utilizza e non sono certo in grado di dettare principi morali. Siamo tutti liberi di scegliere. Io scelgo di rispettare le mie radici e di sperare che negli anni il crocefisso rimanga a raccontare la storia - vera, verosimile, del tutto falsa - a cui i miei antenati hanno creduto.
RispondiEliminaio credo che il problema non sia esclusivamente quello strettamente religioso...mi spiego meglio...in italia, culla da sempre del cristianesimo, dobbiamo tutelare l'uguaglianza e la fratellanza togliendo il crocifisso dalle aule di modo da "non infastidire" i non cattolici e/o i laici...ma se andassimo in un paese musulmano, ad esempio, ci farebbero edificare una chiesa cattolica? chi in quell'occasione prenderebbe le difese dei cattolici?...do ut des...
RispondiEliminail crocefisso c'è sempre stato nelle aule e non ha mai urtato la suscettibilità di nessuno, nè ha avuto "il potere" di far cambiare idea in positivo e/o in negativo...non ha mai dato fastidio a nessuno e può rimanere lì dove è sempre stato con la consapevolezza che può avere al tempo stesso un significato religione e uno storico...i cattolici ci vedranno il loro Salvatore, i laici o gli altri fedeli lo considereranno testimonianza di una fase storica a pari di tante altre cianfrusaglie che riempiono le nostre case in ricordo di...
RispondiEliminaSe andassi in un paese in cui gran parte della crede a Maometto, o ad Allah, o nell'ateismo non chiederei di rimuovere le effigie del loro Dio solo perchè io sono cattolica. Mi adeguerei alla loro fede e alle loro credenze.
RispondiEliminaAllo stesso modo nessuno ha il diritto di decidere che in Italia, culla del Cristianesimo, venga rimosso il crocifisso delle scuole.
Il crocifisso fa parte del patrimonio culturale e religioso di questo Paese e se la sig.ra Beneduce si fa portavoce di una problematica che mina questo nostro "bagaglio" ben venga, chiunque essa sia!