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martedì 3 novembre 2009

Impianto carburanti, Wwf all’attacco

Gli ambientalisti chiedono la revoca del permesso a costruire in via Platani concesso alla Violante Petroli

Piano di Sorrento - Braccio di ferro tra gli ambientalisti e la Violante Petroli per la costruenda megastazione di rifornimento di via dei Platani la cui realizzazione sembra essere stata illegittimamente autorizzata dal Comune consentendo la distruzione di uno storico agrumeto più volte pubblicizzato sulle televisioni nazionali. Già depositato un nutrito dossier fotografico da parte del Wwf sezione penisola sorrentina presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata anche se la battaglia legale appare molto più ampia con la Violante Petroli da una parte che ha fatto opposizione al ricorso straordinario presentato dagli ambientalisti al Presidente della Repubblica Italiana nel maggio scorso chiedendo di andare in sede giurisdizionale ed il Wwf dall’altra che ha depositato ricorso al Tar della Campania. Per gli ecologisti si tratta di uno scempio che non doveva essere autorizzato con il permesso a costruire n.37 rilasciato dall’ufficio tecnico comunale. Alla base di tutto c’è la volontà di delocalizzare l’impianto di distribuzione della Italiana Petroli attualmente presente nella centralissima piazza Cota, nel bel mezzo del paese. Lo spostamento ha determinato l’autorizzazione alla realizzazione di una super stazione di rifornimento grande oltre 170 volte il piccolo chiosco di carburante da delocalizzare, senza contare l’improvviso espianto di 1.700 metri quadrati di agrumeto storico in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. La megastazione di servizio andrà ad arricchire urbanisticamente e con doppio varco di accesso l’arteria a scorrimento veloce di via dei Platani, già teatro in passato di numerosi incidenti automobilistici anche mortali. Il Wwf chiede la revoca immediata del permesso a costruire n.37 rilasciato il 10 novembre 2008 dall’ente comunale mentre la Violante Petroli dopo avere perso un primo ricorso al tar della Campana contro il Comune di Piano di Sorrento ha inveito minacciando ricorso in appello nel quale avrebbe richiesto un risarcimento danni milionario. Poi l’improvviso accordo con una transazione che porta ad una licenza per l’espianto dello storico agrumeto per fare spazio alla super stazione di rifornimento che prevede la costruzione di un fabbricato di 4 metri di altezza con deposito, bar, servizio clienti, spogliatoio, servizi igienici, una pensilina di 6 metri di altezza per una superficie di estensione di circa 250 metri quadrati, impianto di autolavaggio, parcheggio. Il tutto in un’area sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico con gli ambientalisti del wwf sezione penisola sorrentina che nonostante gli ostacoli sembrano decisi a continuare la loro battaglia contro il gigante petrolifero. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

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