Massa Lubrense - Il vento delle polemiche spira sull’Area marina protetta di Punta Campanella. Sul piede di guerra pescatori e diportisti. Cinque associazioni di pesca professionale (Agci-Agrital, Confcooperative Campania Federpesca, Lega Coop Campania-Lega Pesca, Unci Campania-Unipesca, Federpesca Campania) hanno già inoltrato una richiesta di sospensione e di modifica del decreto emanato dal ministero dell’Ambiente, con cui è stato approvato il regolamento di organizzazione della riserv. «Siamo i primi a protestare contro l’approvazione del decreto ministeriale – spiega il direttore dell’area marina Punta Campanella, Antonino Miccio - Il documento non ha tenuto conto delle nostre proposte del maggio 2008. Con il presidente Davide Gargiulo stiamo recependo le giuste osservazioni delle categorie interessate, quelle dei pescatori, dei diportisti, dei rappresentati delle attività produttive della costiera, che invieremo al ministero per chiedere le opportune modifiche al regolamento». Formale dissenso per la procedura adottata e per i contenuti, gli operatori della pesca lo hanno manifestato allo stesso ministero, all’Amp, ai sindaci dei comuni Massa Lubrense, Sorrento, Sant’Agnello, Piano, Vico Equense e Positano. Il comparto della pesca professionale si ritiene «cancellato» dal provvedimento per i limiti alla quantità degli attrezzi e per le aree in cui la sua attività è vietata. Quantità degli attrezzi: massimo 800 metri di reti da posta (mentre è di 4.000 il limite comunitario), 200 ami di palangaro il massimo già consentito per la pesca sportiva, 1.000 metri di ferrettara (rete per la pesca allo sgombro). L’ittiturismo si potrà svolgere solo dietro autorizzazione. Una norma particolarmente discussa: il transito di imbarcazioni con attrezzi di pesca sportiva e quantitativi di pescato diversi dai limiti del regolamento deve essere autorizzato dall’ente gestore. Per i pescatori sportivi, infatti, scatterebbe una multa se, per portarsi con una barca a Punta Licosa o Capri, dovessero attraversare la riserva marina avendo a bordo un piombo «guardiano» o esche artificiali in tasca. Per il diporto, confermati i vincoli sui campi d’ormeggio nelle zone A, l’ancoraggio nelle zone C sarà consentito solo in apposite aree oltre i 300 metri dalla costa. Stesso limite per il transito nelle zone B. (an.si. il Mattino)
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