Nel caso non ve ne foste accorti. Walter Veltroni torna. Dopo aver lasciato, con motivazioni vaghe, l’ex segretario al Corriere della Sera spiega che ritornerà a partecipare attivamente alla vita del Pd. Io, aggiunge "credo nel Pd, ci credo da sempre, anche quando tanti irridevano questa prospettiva, l'ho fondato, il mio posto è qui. Cosa si attende da Bersani? «Bersani è un segretario rispettato da tutti. Da me, che conosco le difficoltà di quel lavoro, lo sarà più che da altri. Spero che rispetti tutte le opinioni. Io vinsi le primarie con il 76%, e certo non ho dato al partito una conduzione solitaria: negli organi dirigenti era rappresentato ogni orientamento, e le decisioni sono state prese senza dissensi. Bersani è stato eletto con il 53%; il 47% non ha votato per lui. Sono convinto che la sua intelligenza lo spinga a capire che il Pd va diretto rispettando le identità, le culture, le differenti posizioni. C’è bisogno di un Pd unito». E a stretto giro di posta arriva la risposta di Bersani, che prende atto della "disponibilità” a impegnarsi": "Sono per un partito in cui c’e’ bisogno di tutti e tutti devono dare una mano a un processo di rinnovamento, quello che non e’ stato possibile in questi due anni". Il Pd per Bersani deve “farsi una sua identità nel rispetto di tutte le ispirazioni". Ma avverte: "Non intendo il pluralismo come una casa in cui ognuno ha una sua stanza, ma penso che la pluralità di ispirazione debba avere forme tali per cui ciascuno possa riconoscersi nel muro maestro".
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