Primarie, tutto rimandato a dopo le feste, se ne riparlerà il 17 gennaio 2010. La commissione per il regolamento si insedierà oggi. Ma già ieri, all’unanimità (insomma è un vizio), ha predisposto il percorso verso le primarie di coalizione. Dunque, un’altra certezza, non sarà un redde rationem tutto interno al Partito democratico. Sulla carta, è sempre meglio esser cauti, l’11 dicembre si terrà l’assemblea programmatica, aperta anche alle altre forze. Amendola avrà poi una settimana di tempo per cercare di mettere insieme gli alleati, e cioé Idv, Sinistra e libertà, ma soprattutto Udc. Il 18 dicembre, infatti, la coalizione dovrà dare l’ok al programma e il 28 dovranno essere presentate le candidature. E finalmente il 17 gennaio si celebreranno le primarie. Un iter lungo. Ma soprattutto un marcamento a uomo, alla ricerca spasmodica di avere un segnale positivo dall’Udc, che fa la differenza. «Noi vogliamo presentare le liste per le regionali con ampio anticipo — spiega Amendola al Corriere del Mezzogiorno —. Ma vogliamo soprattutto costruire un’alleanza sui programmi. La data decisa per le primarie è vincolante, perché non vogliamo che tre segretari scelgano candidato e liste. Ma ora sono gli alleati a dover avere uno scatto di coraggio. Idv e Sinistra e libertà non possono aver paura delle primarie, perché la paura è figlia della vecchia politica. Quanto all’Udc, avranno un programma. Ora si gioca a carte scoperte». La risposta al segretario arriva dal socialista Marco Di Lello: «Il Pd deve risolvere i suoi problemi interni, non può scaricarli sugli alleati. Quando vedremo un programma, tanto ragioneremo se partecipare alle primarie. In ogni caso il Pd non può avere più di un candidato, altrimenti è una conta». A quanto si sa, al di là delle scaramucce, pare che ci sia anche il nome di questa nuova coalizione.
Regione, l´offensiva di De Luca
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