Pagine

giovedì 18 marzo 2010

Caldoro: incentivi alle aziende che fanno crescere occupazione

Regione Campania - “E’ importante anche agire sul tessuto produttivo e dare incentivi alle imprese che fanno crescere l’occupazione, prevedendo anche sgravi alle piccole e medie imprese che investono nella nostra regione”. E’ la promessa di Stefano Caldoro che sottolinea come “ancora una volta drammatici fatti di cronaca (i due suicidi ieri per precarietà lavorativa nel napoletano, in tutto tre casi dall’inizio dell’anno, ndr.), mettono in evidenza come sia indispensabile agire per restituire lavoro e quindi dignita’ ai cittadini campani”. Caldoro ricorda come “nel corso degli ultimi 15 anni grandi imprese che avevano scelto la regione Campania, come ad esempio Ansaldo, Selex, Alenia, ed importanti centri di ricerca hanno trasferito i propri centri decisionali in altre regioni perché sfiduciati dalla cattiva politica. I dati Istat parlano chiaro, il tasso di occupazione in Campania sta subendo continui cali. La Campania inoltre , per la cattiva gestione della sinistra, è scesa all’ultimo posto nella graduatoria europea dell’occupazione ed all’ultimo posto per PIL, non solo rispetto al centro nord ma anche al Mezzogiorno”. Occorre dunque “premiare il merito e agire per evitare che siano mortificate le professionalita’ che lavorano sul territorio e garantire ai giovani opportunita’ lavorative nella propria regione. Dobbiamo garantire selezioni e concorsi per competenza e merito senza lottizzazioni, promuovere piani di studio piu’ vicini ai fabbisogni professionali espressi dal mondo produttivo e prevedere incentivi per le aziende che producono lavoro. “La nostra regione, dilaniata da una cattiva gestione della sinistra che ha distrutto le possibilità occupazionali e le speranza per i giovani, deve voltare pagina e puntare sul nuovo, scegliere il Governo del fare. Basta parole, ora servono i fatti”.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.