Cori leghisti: "Noi non siamo napoletani"

I nuovi barbari a Pontida per il tradizionale raduno annuale giunto alla sua ventiseiesima edizione hanno intonato cori che esclamavano "Noi non siamo napoletani". La deputata del Pd, Luisa Bossa, è indignata. ''Non sono fatti minori, non è folclore; è una pericolosa deriva razzista ed è sbagliato minimizzare. La Lega fa così - continua l'onorevole Bossa - prima alimenta questi episodi, poi ci ride sopra, derubricandoli a goliardia. Invece sono un segnale preciso. Lo era quello di Matteo Salvini, quando cantava il coro contro i napoletani colerosi e terremotati, e lo e' quello sentito a Pontida, di fronte a ministri e sottosegretari. Il segnale di una sottocultura razzista ed egoista, che punta il piu' debole e si genuflette al potente. L'Italia peggiore''. ''Mi chiedo se in una democrazia repubblicana si possano tollerare cose del genere, e mi indigna il silenzio generale - aggiunge - Esponenti del governo, che giurano fedelta' alla Repubblica e alla Costituzione, che ad una festa del loro partito cantano in coro contro meta' Paese, scandiscono frasi razziste, tengono comizi deliranti sulla secessione. In qualche altro paese europeo sarebbe possibile una cosa cosi'? I parlamentari meridionali del Pdl, che siedono in coalizione con questi personaggi, hanno qualcosa da dire a difesa di Napoli, del sud, dell'unita' nazionale, oppure bisogna tenersi davvero tutto in nome del potere e della poltrona?''. ''Sarebbe facile - conclude Bossa - provare a intonare, da qui, un controcanto sulla Padania; ma noi crediamo nell'Italia unita e solidale. E ci limitiamo a dire, a quelli che pensano di essere superiori per virtu' geografica, vergognatevi, se ne siete capaci''.