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venerdì 4 giugno 2010

E la Regione dimentica la commissione Anticamorra

Regione Campania - La commissione Anticamorra? Non c’è più, cancellata con un colpo di spugna. Il consiglio regionale ha istituito le quattro commissioni speciali ma si è «dimenticata» di riproporre quella contro la criminalità organizzata che fino a prova in contraria in Campania resta l’emergenza delle emergenze. Evidentemente per i consiglieri è più importante (al punto da meritare un organismo ad hoc) la Prevenzione del mobbing (questione seria non c’è dubbio) che la lotta alla camorra, che ha sempre avuto una sua commissione, con la presidenza affidata all’opposizione. Una commissione, va detto, che ha sempre avuto un suo importante valore simbolico ma che negli anni ha anche prodotto importanti iniziative: tra le altre va ricordata la legge che introduce misure di solidarietà in favore delle vittime della criminalità organizzata e non. Come sia stato possibile dimenticarsi dell’Anticamorra nessuno lo sa. È certo invece che qualcuno si è accorto del pasticcio e ora si vuole porre rimedio all’errore. E in questo contesto si innesta la battaglia politica per le presidenze delle commissioni (otto ordinarie e quattro speciali) perchè ci sono più aspiranti che poltrone. Per far quadrare i conti la soluzione a cui si sta pensando è di aumentare il numero degli organismi. Proprio come si farà per la giunta: per accontentare gli esclusi (tanti) gli assessorati passeranno da dodici a quattordici. Ma per raggiungere questi obiettivi bisognerà modificare lo Statuto che, per il caso delle commissioni, prevede un numero complessivo non superiore a dodici. Per cambiare la Carta serve la maggioranza qualificata e in Consiglio sarebbe già maturata un’intesa Pdl-Pd che fa gridare al «consociativismo» l’Italia dei Valori. L’idea sarebbe di creare la tredicesima commissione (la nona ordinaria) da intitolare all’Anticamorra e presieduta da un consigliere di maggioranza. Che in questo modo farebbe quadrare i propri conti interni: il Pdl avrebbe sette presidenze di commissioni ordinarie (l’ottava e la nona andrebbero ai partiti minori) e una speciale. Il Pd si prende invece le altre tre speciali: Prevenzione del mobbing, Politiche giovanili, Controllo delle bonifiche ambientali. Resta fuori l’Idv, che alza la voce. Nel mirino, il Pd. «Il patto consociativo con il Pdl è grave», accusa il gruppo. E il segretario regionale Nello Formisano chiama in causa il capo dell’opposizione Vincenzo De Luca. «La coalizione - dice - è di tutti e non solo del maggiore partito di opposizione. De Luca eserciti il suo ruolo». Ma Giuseppe Russo, capogruppo del Pd, ribatte: «Il Pd ha formulato una proposta sensata e equilibrata. Sarebbe il caso di non usare De Luca come un randello contro il Pd». (Paolo Mainiero il Mattino)

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