Lauro (PdL): Abolire tutti i privilegi di chi ha ricoperto una carica pubblica, a partire dagli ex Presidenti della Camera e del Senato e dagli ex membri del Parlamento
Emendamenti particolarmente incisivi sono stati proposti dal sen. Raffaele Lauro (PdL), finalizzati esclusivamente alla riduzione della spesa, mediante abolizione di scandalosi privilegi, e all’incremento delle entrate. In particolare, viene proposta l’abolizione di qualsiasi beneficio o vantaggio, sia diretto che indiretto, dopo la cessazione del mandato elettivo o di qualsiasi carica istituzionale ricoperta. La misura investirà gli organi costituzionali e qualsiasi titolare di carica nelle Regioni, nelle Province, nei Comuni, nelle città metropolitane e in ogni altro ente locale. Sul fronte delle entrate il parlamentare ha proposto la regolamentazione fiscale dell’esercizio libero della prostituzione, l’aggiornamento delle rendite catastali e un prelievo sulle operazioni finanziarie in titoli. Le entrate dovranno concorrere alla riduzione del debito pubblico, all’innalzamento dei trattamenti dei pensionati di età superiore agli anni 75, che percepiscono prestazioni mensili inferiori a euro 500 e non dispongono di altre fonti di reddito, e all’alleggerimento del carico di contributi sociali sull’impresa e sul lavoratore, in funzione dell’incentivo per l’assunzione da parte delle imprese di giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, in cerca di lavoro nelle aree del Mezzogiorno. “Dopo tanta demagogia fasulla sulla riduzione di privilegi e sull’abolizione degli sprechi, la norma da me proposta non lascia alcuna area esclusa, dagli organi costituzionali all’ultimo dei Comuni. Nessuno potrà godere, a qualsiasi titolo, di benefici o vantaggi, connessi ad una carica, dopo la cessazione della stessa, come si verifica in ogni altra democrazia”.
Emendamenti particolarmente incisivi sono stati proposti dal sen. Raffaele Lauro (PdL), finalizzati esclusivamente alla riduzione della spesa, mediante abolizione di scandalosi privilegi, e all’incremento delle entrate. In particolare, viene proposta l’abolizione di qualsiasi beneficio o vantaggio, sia diretto che indiretto, dopo la cessazione del mandato elettivo o di qualsiasi carica istituzionale ricoperta. La misura investirà gli organi costituzionali e qualsiasi titolare di carica nelle Regioni, nelle Province, nei Comuni, nelle città metropolitane e in ogni altro ente locale. Sul fronte delle entrate il parlamentare ha proposto la regolamentazione fiscale dell’esercizio libero della prostituzione, l’aggiornamento delle rendite catastali e un prelievo sulle operazioni finanziarie in titoli. Le entrate dovranno concorrere alla riduzione del debito pubblico, all’innalzamento dei trattamenti dei pensionati di età superiore agli anni 75, che percepiscono prestazioni mensili inferiori a euro 500 e non dispongono di altre fonti di reddito, e all’alleggerimento del carico di contributi sociali sull’impresa e sul lavoratore, in funzione dell’incentivo per l’assunzione da parte delle imprese di giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, in cerca di lavoro nelle aree del Mezzogiorno. “Dopo tanta demagogia fasulla sulla riduzione di privilegi e sull’abolizione degli sprechi, la norma da me proposta non lascia alcuna area esclusa, dagli organi costituzionali all’ultimo dei Comuni. Nessuno potrà godere, a qualsiasi titolo, di benefici o vantaggi, connessi ad una carica, dopo la cessazione della stessa, come si verifica in ogni altra democrazia”.
La Mussolini, aveva chiesto di dimezzare quello che percepiscono i parlementari, ma da quell'orecchio nessuno ci sente.
RispondiEliminaSi ha il coraggio di chiedere sacrifici alla popolazione (senza specificare che i sacrifici richiesti sono in prevalenza per le classi più deboli) ma da parte dei parlamentari con in testa il PREMIER non danno nessun esempio.
Questi sono i nostri governanti!
Bella s..........