Regione Campania - «Perché Nicola Cosentino si è dimesso da sottosegretario e non da coordinatore regionale del Pdl?». La bordata di Gianfranco Fini, sottoscritta da Italo Bocchino, arriva via cellulare nelle sale dell´hotel Ramada durante la convention regionale di “Generazione Italia”. «È inopportuno – aggiunge Fini – che gli indagati conservino incarichi politici». E appena il telefonino gracchia, il presidente della Camera ironizza: «È evidente che sulla legalità ci sono delle interferenze». Dichiarazioni sottoscritte da Italo Bocchino e relative alla P3, ai falsi dossier preparati a febbraio per screditare Caldoro. «Cosentino – incalza Bocchino – è un ostacolo oggettivo al funzionamento della giunta regionale. Ma lui andrà via, aspettiamo che Berlusconi e i vertici di partito intervengano per rimuoverlo. È impensabile che Caldoro possa governare avendo come interlocutore il responsabile del principale partito che ha lavorato con notizie false e denigranti per eliminarlo dalla competizione elettorale. Le responsabilità sono chiare, è un fatto che va valutato politicamente oltre che penalmente. Se avessimo candidato Cosentino alla guida della Regione, con tutto quello che è venuto fuori, ora ci troveremmo con un presidente azzoppato e un´esperienza di governo a rischio». Le frasi rimbalzano sulla scrivania di Cosentino e il coordinatore Pdl della Campania non perde tempo: «Se Italo Bocchino e il suo generale avessero posto attenzione alla Campania con la stessa assiduità con cui lo fanno oggi, forse il sistema messo in piedi creato da Antonio Bassolino avrebbe prodotto meno danni. Di sicuro questi due hanno avuto un feeling molto più forte con Bassolino che con me». “Generazione Italia”, intanto, durante la convention ha lanciato le primarie per la scelta del candidato sindaco. «Scelta – assicura Bocchino – che non spetta a Cosentino». Una bufera che contamina la Regione dove Clemente Mastella è intervenuto nella vicenda delle nomine chiedendo spazio per l´Udeur: «Il centrodestra non è un bipartito ed è improprio che la guida ai vertici delle Asl si decida tra Pdl e Udc». (di Ottavio Lucarelli da la Repubblica Napoli)
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