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martedì 6 luglio 2010

La Comunità Papa Giovanni XXIII, condanna il Governo per le norme vessatorie nei confronti dei disabili

Vico Equense – “L’Associazione “Comunità” Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi, - spiega Salvatore Buonocore - condanna il grave atteggiamento del Governo che, dopo aver dichiarato di voler abrogare le norme della manovra vessatorie nei confronti dei disabili, ha aggravato, di fatto, il peso delle disposizioni che vanno a colpire i veri invalidi e le loro famiglie. In Parlamento, infatti, presso la Commissione Bilancio del Senato “è stato presentato dall’Onorevole Azzollini, presidente della Commissione e relatore di Maggioranza, l’emendamento del Governo all’articolo 10 del Decreto Legge 78/2010 (Manovra). L’articolo riguarda la “Riduzione della spesa in materia di invalidità”. Come si ricorderà, il testo originario prevede, fra le altre disposizioni, un intervento sull’assegno mensile di assistenza che è attualmente riconosciuto agli invalidi civili parziali (dal 74% al 99% di invalidità accertata), di età compresa fra i 18 e i 65 anni di età. L’emendamento del Governo propone una modalità applicativa che conserva il precedente limite del 74% nei casi di patologia unica. Spieghiamo meglio: le patologie per le quali nelle tabelle di riferimento è indicata una percentuale superiore al 74% danno comunque diritto alla corresponsione dell’assegno mensile di assistenza. rimarrebbero ora escluse “solo” le persone che non raggiungono l’85% benché affette da più patologie che, singolarmente valutate, corrispondono a percentuali inferiori al 74%. Dunque la norma che prevedeva l'innalzamento della soglia per l'assegno di invalidità dal 74/% all'85%, infatti, non è stata eliminata come promesso, ma è stata introdotta un'assurda discriminazione fra chi soffre di una sola patologia e chi invece è affetto da più patologie che, singolarmente valutate, corrispondono a percentuali inferiori al 74%. Accanto a questo sono state introdotte pesanti modifiche alle norme sull'assegno di accompagnamento, che di fatto lo riservano solo a chi non è permanentemente in grado di camminare e non può compiere “il complesso degli atti elementari della vita”. In assenza di norme o tabelle di riferimento, questo, ad esempio, esclude chi sia temporaneamente immobilizzato da gravi fratture o chi è in grado, magari, di alimentarsi, ma non di compiere altri atti elementari come vestirsi o curare l'igiene personale. Si tratta di norme che riducono fortemente il sostegno dello Stato ai disabili e alle loro famiglie, che andranno a colpire anche chi si trova a dover assistere un famigliare affetto da patologie temporanee o un malato terminale. Si tratta di norme pesantissime, che riducono fortemente il sostegno dello Stato ai disabili e alle loro famiglie, per i quali la Comunità, e don Oreste Benzi in prima persona, si sono battuti fin dalle origini. Vi chiedo di unirvi – conclude Buonocore - alle innumerevoli associazioni riunite nelle Federazioni FISH e FAND, nella manifestazione pubblica organizzata a Roma per il 7 luglio p.v. in Piazza Montecitorio dalle ore 10.”

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