Lo avete chiesto in tantissimi, in questi mesi. “Ma il partito lo facciamo o no?”. Ebbene, oggi, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, c’è stata una riunione di tutti i parlamentari di Futuro e Libertà – alla presenza di Gianfranco Fini – e la risposta alle vostre domande è finalmente arrivata: “sì, lo facciamo”. La settimana prossima ci sarà il primo incontro di quello che sarà il Comitato promotore, composto in questa fase iniziale da tutti i parlamentari – nessuno escluso – che hanno aderito a FLI. E’ l’approdo irrinunciabile, naturale e inevitabile per quella che è stata, è e sarà un’avventura politica difficile, esaltante, emozionante e lungimirante, che ha a cuore un solo interesse: gli italiani. Che sognano un Paese migliore, unito e orgoglioso di sè, con un’etica pubblica forte e con un concetto di Legalità condiviso da tutti. Un’Italia libera dalle caste, dalle cricche, dalle mafie. Un’Italia che dia opportunità ai propri figli, un’Italia dove lo Stato si limita a svolgere (bene) i suoi compiti fondamentali e solo quelli, lascindo poi spazio all’individuo, alla fantasia, ai giovani, a coloro che vogliono giocarsi la partita della propria vita. Per fare tutto questo e tanto altro, serve un partito. Vero, libero, aperto, plurale. Quello che doveva essere e non è stato il Pdl. Un partito meritocratico, dove militanza, impegno, consenso sul territorio e capacità amministrative contano. Sul serio. Un partito dove gli organismi dirigenti si scelgano con i congressi e non con le nomine. Un partito nuovo, diverso, con lo sguardo al futuro. Un partito che dovrà usare il web non solo per comunicare, ma anche per coinvolgere, consultare e “sentire” iscritti, militanti, simpatizzanti. Ecco, per fare tutto questo è necessario l’impegno di tutti. Noi ce la possiamo fare. Per l’Italia. Futuro e Libertà. (di Gianmario Mariniello da Generazione Italia)
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