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mercoledì 20 ottobre 2010

Bertinotti: per vincere la sinistra deve fare il balzo della tigre

L'ex leader di Rifondazione presenta il suo libro a Napoli e cita Walter Benjamin

«La democrazia parlamentare è morta e siamo in un regime oligarchico» è l’assunto da cui parte Fausto Bertinotti per rispondere alla domanda «Chi comanda qui?» Che è anche il titolo del suo ultimo libro. La presentazione ufficiale a Napoli ieri, martedì, alla Feltrinelli. Ad accoglierlo molti esponenti della sinistra napoletana ed un folto pubblico. Con l’ex Presidente della Camera allo Spazio della libreria di piazza dei Martiri, ilsindaco di Napoli, Rosetta Iervolino, Gennaro Migliore e Maurizio Landini, Segretario nazionale Fiom. «Se abbiamo un antidoto a questa situazione – spiega l’autore del libro - questo è nella Carta fondamentale che ancora governa il nostro Paese, una delle Costituzioni migliori del mondo, uno dei punti più alti nella storia del diritto costituzionale di tutti i tempi». «È in atto una vera e propria eutanasia della politica e della democrazia ma – aggiunge - ci sono segnali, forse troppo deboli, ma che consentirebbero di dire che il lungo cammino della nostra Costituzione non è ancora concluso». Il dibattito tra gli intervenuti ripercorre il tragitto nel quale la Costituzione è venuta formandosi, nel suo concreto rapporto con la società civile e con i soggetti collettivi e individuali che l’hanno animata. Per il sindaco Iervolino, «l’articolo 3 della Costituzione rappresenta l’architrave della Carta fondamentale». C’è stata anche una piccola contestazione dal pubblico ma riguardava appunto, l'interpretazione proprio dell’articolo 3. Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, ricorda che, «per la prima volta in Parlamento il lavoro non è rappresentato. I problemi dei lavoratori – dice - non sono più l’interesse del paese». L’ex presidente della Camera conclude citando Benjamin, «dobbiamo essere in grado di fare il balzo della tigre se vogliamo vincere la sfida. Si deve ripartire – conclude - da forme di democrazia diretta dalla partecipazione e persino dall’autorganizzazione». (Rocco Sessa il Corriere del Mezzogiorno)

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