Cacc(i)a…

Vico Equense - Leggo su Positano News una notizia agghiacciante: “Cinghiale da un quintale e mezzo preso sui monti di Vico Equense. Alcuni cacciatori del paese della penisola sorrentina, sui Monti Lattari, hanno preso un cinghiale, forse il più vecchio presente sui nostri monti, rincorrendolo fin giù la cittadina della costiera amalfitana. Il cinghiale, che non si muove dalla sua tana se non grazie ai cani, di razza maschia, aveva già ucciso diversi cani e ne ha ferito uno prima di essere sparato dal gruppo di cacciatori. Castrato, per evitar la puzza della carne, è stato poi trasportato sulla costa d'Amalfi per raggiungere la zona di Sorrento. E' uno degli esemplari più grandi mai trovato in zona. I cacciatori partecipanti, almeno una decina, se lo suddivideranno.” L’ immagine scattata mi fa rabbrividire, come anche la dinamica del gesto. Seri i dubbi che si possa definire “caccia“, il gesto poi dell’evirazione successiva alla morte, eseguita con un coltello a serramanico, assomiglia, più ad una sadica stregoneria che all’attività venatoria. A meno che i testicoli del cinghiale non siano stati il vero oggetto della caccia, per fini culinari: i libri di cucina “alternativa” riportano anche ricette con questo ingrediente.