“Senza retorica vi chiedo scusa per quanto è accaduto: siamo una comunità legata da un impegno e una lotta comune e per questo le mie scuse sono segnate da amarezza e inquietudine”. Lo ha detto Enzo Amendola, segretario regionale del Pd in Campania, intervenendo all’assemblea nazionale del partito, in riferimento alle primarie a Napoli. Amendola si è detto d’accordo con la necessità di una riforma delle primarie, ma ha invitato a affrontare questa problematica all’interno di una “rifondazione della democrazia nel Mezzogiorno”. Nel Sud, ha insistito, c’è bisogno di “una nuova democrazia” che permetta di superare i consensi che oggi raccoglie il centrodestra: “Non scordate che il mio dirimpettaio del Pdl (Nicola Cosentino ndr) è considerato dalla Cassazione persona socialmente pericolosa”. Secondo Amendola è il momento “di un cambio di stagione anche per noi nel Sud. La nostra identità non può essere un progressismo compassionevole con il degrado o costumi sociali al limite”. “Nel Sud si vince – ha aggiunto – se il cambiamento promesso non è una copia pragmatica del miracolismo della destra. Torniamo a vincere se diciamo la verità sulle cose che non vanno, i malcostumi dell’intermediazione, l’abitudine ad una macchina burocratica permeabile ai clientelismi, se siamo intransigenti contro chi strizza l’occhio all’illegalità “. Infine Amendola si è rivolto al Pd: “Dobbiamo cambiare noi stessi. Il nostro partito è bloccato da un esasperato correntismo, comportamenti privatistici, generazioni più anziane che non vogliono mollare il passo a chi non ha combattuto le loro guerre del passato, divisioni esasperate che al momento della scelta, come avvenuto per le primarie di Napoli, fa risaltare l’io sulla sfida collettiva”. (da la Repubblica.it)
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