Sorrento - La Soprintendenza ai beni ambientali blocca l’abbattimento del pino della villa comunale. «Consapevoli che il pino caratterizza in modo emblematico il paesaggio del luogo – evidenzia in una nota inviata al Comune di Sorrento il soprintendente Stefano Gizzi - se ne richiede l’eventuale consolidamento con tiranti e/o protesi, anche provvisionali». Insomma, la mobilitazione della sezione locale del Wwf in difesa dell’albero assurto, nel corso degli anni, a simbolo della penisola sorrentina ha ottenuto un primo risultato. L’appello affonda le radici nel provvedimento con cui, lo scorso giugno, sulla base di una segnalazione anonima, il dirigente del IV dipartimento comunale aveva disposto una serie di verifiche sulle condizioni vegetali, fitosanitarie e strutturali del pino. Dopo aver effettuato il sopralluogo, l’agronomo incaricato dal Comune aveva depositato una relazione tecnica nella quale l’albero veniva definito «pericoloso» perché «ad alto rischio di caduta o di schianto». Valutazioni che avevano fatto scattare la richiesta di abbattimento del pino, con conseguente levata di scudi da parte degli ambientalisti. Il presidente della sezione locale del Wwf Claudio d’Esposito aveva sottolineato che «il Comune non ha mai provveduto a transennare l’area o ad adottare altri tipi di accorgimento necessari per tutelare l’incolumità delle persone, nonostante dalla relazione tecnica depositata dall’agronomo emergesse come l’albero fosse pronto a cadere in qualsiasi momento. Inoltre, la perizia precisa che l’analisi svolta ha una validità temporale di un anno, il che ci fa capire come eventuali successive verifiche potrebbero dare, anche a pochi mesi di distanza, risultati completamente diversi. Il pino non è pericoloso e non c’è nessun buon motivo per abbatterlo». Ma c’è dell’altro. Secondo gli ambientalisti, la relazione tecnica riguarda solo lo stato di salute della pianta senza prendere in considerazione eventuali interventi di messa in sicurezza che tutelino dell’albero, come ad esempio l’eliminazione dei muretti, aiuti meccanici, sostegni o protesi: soluzioni perfettamente possibili in considerazione della collocazione del pino. A corroborare le tesi del Wwf giunge il parere della Soprintendenza. «Il pino della villa comunale – conclude Claudio d’Esposito – rappresenta uno degli ultimi esemplari presenti sul costone tufaceo della città: tagliare un albero di dodici metri d’altezza, tre di circonferenza ed un’età stimata di 125 anni, costituirebbe un ulteriore grave depauperamento del patrimonio arboreo e del paesaggio di Sorrento». (Antonino Siniscalchi il Mattino)
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