Sorrento - Bloccati i lavori per la realizzazione del parcheggio interrato di via Rota. Ieri pomeriggio gli agenti del nucleo di polizia giudiziaria del commissariato di Sorrento, coordinati dal vice questore Antonio Galante, hanno posto sotto sequestro preventivo il cantiere, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip della procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il provvedimento cautelativo si basa sulla necessità di verificare la validità delle autorizzazioni in possesso della Edil Green srl per l’edificazione della struttura. In sostanza i giudici vogliono vederci chiaro in merito alle concessioni rilasciate alla società. Le indagini sono in corso da tempo, in particolare i controlli sono scattati immediatamente dopo la presentazione di esposti da parte di associazioni ambientaliste e gruppi politici per la verificare della validità dei «permessi a costruire» rilasciati dai commissari ad acta nominati dal presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, per la nuova autorimessa nel centro cittadino di Sorrento. La struttura, in base ai progetti elaborati dall’ingegnere Graziano Maresca infatti, si sviluppa su tre livelli ed è in grado di ospitare 252 box auto. L’area interessata dall’intervento occupa una superficie di circa 3mila e 200 metri quadrati dove prima dell’avvio dei lavori, accoglieva un vasto agrumeto con più di 50 alberi, tra cui quattro noci e quattro ulivi di notevoli dimensioni. Ed è proprio la distruzione di questo giardino per fare posto all’ennesimo parcheggio interrato cittadino che ha provocato le proteste del Wwf, del capogruppo di Insieme per Sorrento, Rosario Fiorentino e di Giovanni Antonetti della sezione sorrentina di Idv. Le perplessità sollevate, in particolare, sull’autorizzazione «rilasciata dai commissari ad acta contrasta con il regolamento di attuazione per la realizzazione di parcheggi da parte di privati adottato dal consiglio comunale di Sorrento nel 2005 e con la delibera di adozione del Puc sempre del 2005. Dalla cartografia di disciplina d’uso del suolo inoltre, si evince che alcun intervento era previsto in detta area e che contrasta con il parere della commissione edilizia comunale espresso in data 10 novembre 2009». La questione più eclatante, secondo gli esponenti locali del partito di Di Pietro, ricade sul procedimento straordinario assunto per il via libera al progetto: «È evidente – rileva Giovanni Antonetti - come questa operazione edilizia sia del tutto inutile per le esigenze dei residenti, data l’immediata vicinanza di ben 2 aree di sosta private, ma soprattutto dalla presenza del parcheggio pubblico di via Correale». Ieri, la svolta nella vicenda con il sequestro preventivo disposto dal gip della procura della Repubblica di Torre Annunziata. «Ora che il cantiere è fermo – sottolinea Claudio d’Esposito, presidente del Wwf penisola sorrentina, l’associazione impegnata in una dura lotta alla cementificazione - aspettiamo, fiduciosi e più tranquilli, la chiusura delle indagini e della perizia commissionata dal pm che ha in mano il corposo fascicolo. Purtroppo, i lavori in corso da oltre due mesi hanno già comportato la distruzione dell’intero fondo e di tutti gli alberi presenti: aranci, noci, ciliegi e ulivi anche plurisecolari e di enorme valore botanico, agricolo e paesistico, ma riteniamo che non è mai troppo tardi per ristabilire le regole: bloccare ora definitivamente le opere in corso, chiarendo soprattutto la loro illegittimità urbanistica, di sicuro potrà servire a evitare analoghi e ulteriori scempi futuri». (Massimiliano D’Esposito il Mattino)
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