Sorrento - Navigavano con imbarcazioni da pesca con dotazioni di sicurezza mancanti del tutto o in alcuni casi non conformi, oltre che praticare l’attività di pesca senza rispettare le regole previste per le vigenti normative. Per questo motivo sono state denunciate in stato di libertà sette persone intercettate dalla motovedetta dei carabinieri cc 514n diretta dal maresciallo Pierluigi Chiocca e coordinata dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento impegnata in un giro di perlustrazione nelle acque del golfo della costiera per la verifica sulla sicurezza della navigazione. In un caso un 29enne di Piano di Sorrento è stato sorpreso dai carabinieri in località “Le Calcare” nel territorio di Vico Equense mentre stava praticando la pesca di frodo del taratufo di mare, il particolare mollusco che viene pescato tutto l’anno a mano o con l’utilizzo di un rastrello. In seguito all’intervento dei carabinieri sono stati posti sotto sequestro e successivamente distrutti per affondamento in alto mare 2 chilogrammi di taratufi già raccolti dal 29enne che si è poi visto sequestrare anche le attrezzature subacquee utilizzate, muta, bombole, respiratori ed accessori, per un valore commerciale di circa 2mila euro. Sempre durante i controlli i carabinieri hanno deferito in stato di libertà altre 6 persone, un 37enne ed una donna, una 63enne, un 31enne ed un 34enne, tutti di Ercolano ma a bordo di due distinte imbarcazioni da pesca appartenenti alla marineria di Torre del Greco, un 54enne ed un 58enne di Vico Equense a bordo di un peschereccio di una società armatrice di Vico Equense. Tutti, in qualità di capobarca e di armatori, sono stati denunciati perché praticavano la pesca senza l’utilizzo dei segnali previsti dalla normativa internazionale per evitare gli abbordi in mare o per la mancanza delle dotazioni di sicurezza. Sottoposto a sequestro a bordo di uno dei pescherecci intercettati un estintore in cattivo stato d’uso. Si tratta dei primi controlli perpetrati nell’ottica dell’imminente stagione primaverile, periodo in cui nelle acque del golfo proliferano pescherecci o semplici barche da pesca provenienti dai porti della provincia di Napoli e di Salerno per praticare la cattura di specie di pesce azzurro da destinare alla vendita dei mercati, con particolare attenzione verso i pirati dei fondali, veri specialisti nel distruggere e depredare le rocce della costa per impadronirsi dei prelibati e costosi datteri di mare. (Fonte: Vincenzo Maresca da Positano News)
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